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Machete: la recensione di Webpaul

Machete: la recensione di Webpaul

Machete è il fratello minore di Planet Terror. E il padre Robert Rodriguez può essere fiero dei propri figli.

Come viene ripetuto più volte, e come affermava anche il trailer: Machete è già leggenda prima ancora di uscire al cinema. Certo si tratta di una leggenda di nicchia poichè riguarda il genere dei B-Movie anni ’70 rispolverato dalla coppia Tarantino-Rodriguez con il progetto Grindhouse, però gli appassionati hanno atteso ben 4 anni per vedere il film che hanno sognato dal primo e strepitoso finto trailer. Rodriguez quindi ha “dovuto” dare al pubblico ciò che si aspettava (includendo le stesse scene girate per il fake trailer) magari -come dicono alcuni- limitando per certi versi la sua folle creatività, anche se dal risultato non si direbbe.

Machete infatti è di tutto e di più. E’ autoreferenziale come dice lo stesso protagonista: “Forse era meglio la leggenda”. E’ pieno di citazioni: dall’ingresso nella chiesa da parte dei killer in stile Kill Bill, all’ospedale simile a quello di Planet Terror e con lo stesso Medico fanatico.

Le presenze femminili inoltre spiccano nella pellicola; Rodriguez esagera rispetto a Planet Terror e moltiplica le protagoniste. Sopra a tutte una Michelle Rodriguez mai così sexy, mentre si rivede Lindsay Lohan che sembra interpretare sè stessa. E per fortuna Jessica Alba qui non è una donna “invisibile”…

Infinite note di merito vanno ai comprimari: il prete-fratello di Machete recita alcune frasi che resteranno scolpite nella storia, mentre Tom Savini (1-800 Hitman) fa morire dal ridere.
Unica nota stonata, ma solo per le condizioni fisiche in cui si ritrovano, sono Don Johnson e soprattutto Steven Seagal che però hanno il loro perchè nell’ambiente perfetto che Rodriguez gli crea attorno.

Si potrebbe dunque pensare che Machete abbia come unico scopo l’intrattenimento, il divertimento, mettere in mostra sangue e frattaglie umane, belle donne e tante armi. Non è così. Il film è anche una critica, evidente e dura nei confronti della politica sull’immigrazione che molti vorrebbero al confine con il Messico: ecco quindi il senatore parodistico (ma non troppo) interpretato da Robert De Niro che scimmiotta l’ex-presidente Bush dopo aver effettuato un “buon colpo” con il fucile.

Complimenti a Robert Rodriguez per aver messo tutte queste particolarità in un unico “burrito” e di averlo prodotto ricoprendo molti ruoli (regista, sceneggiatore, produttore, compositore…).
Machete non è un film normale; non può perchè è già un mito… e va visto. Se non lo guardiamo noi… chi lo fa?

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