Maleficent: la recensione di Tim_DarkShadows
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Maleficent: la recensione di Tim_DarkShadows

Maleficent: la recensione di Tim_DarkShadows

Dopo aver rivisitato in chiave fantasy “Alice nel Paese delle meravigle” e “Il mago di Oz” la Disney decide di revisionare un’altra favola classica quella de “La bella addormentata nel bosco”, però a differenza dalle pellicole di Burton e Raimi la storia narrata sempre con toni dark, viene posta dal punto di vista del villian iconico che da cinquantacinque anni è ammirata e temuta dai bambini di tutto il mondo: Malefica. Tutti la conoscono come la Signora del Male, ma in “Maleficent” la sua figura viene analizzata dalla sua infanzia, fino alla conclusione della storia che qui viene totalmente stravolta, facendo emergere il suo lato umano e spiegando il perché del suo maleficio. Per incarnare Malefica è stata chiamata una delle attrici più talentuose e versatili degli ultimi anni, la cui mancata presenza sullo schermo recentemente si è fatta sentire: la magnetica Angelina Jolie, che si è calata perfettamente nei panni di Malefica offrendo una delle sue performance più emozionanti della sua carriera d’attrice e di sempre, regalando molti aspetti inediti e mai banali della strega.

Malefica protegge e controlla la Brughiera, mondo fatato, confinante e da sempre in lotta con quello degli umani, assetati di potere a differenza delle creature buone e gentili della Brughiera. Un giorno però la piccola fata fa conoscenza di un umano addentratosi nella Brughiera di nascosto, Stefano un giovane impavido dalle umili origini, con il quale stringe una profonda amicizia che pian piano sboccerà in amore. Gli amanti col corso degli anni si separano, e Stefano dopo molti anni torna e tradisce Malefica rubandole le sue ali nel sonno per poter diventare da contadinotto a re. Ingannata dal suo amore, di cui si fidava, Malefica si incattivisce a tal punto di maledire la figlia di Stefano di cadere in un sonno profondo quasi mortale a causa di una puntura provocata dal fuso di un arcolaio. Ciò che Malefica non prevede è che col corso degli anni lei e la piccola principessa stringeranno un legame molto forte da mettere in discussione tutto per lei.

La pellicola di Robert Stromberg, qui al suo debutto dietro alla macchina da presa dopo aver guadagnato due meritatissimi Oscar per le scenografie, pur avendo tutti gli elementi della favola inziale gli stravolge completamente, dando loro una funzione diversa con una brillante originalità, merito va anche alla sceneggiatrice Linda Woolverton, già autrice del tanto criticato script di “Alice in Wonderland”. La storia della pellicola oltre ad essere piena di originalità, analizza profondamente la sua protagonista facendo emergere lati totalmente inaspettati, protagonista assoluta della pellicola, attorno alla quale gravitano personaggi a cui viene dato il giusto spazio, brillano tra tutti le tre svampite Fate Madrine e il corvo Fosco, per i quali sono stati scelti interpreti molto azzeccati. Tuttavia l’analisi psicologica della sua protagonista è resa perfettamente dalla magistrale performance di Angelina Jolie, lasciano lo spettatore con la pelle d’oca per la sua interpretazione da applausi, basata molto sullo sguardo. Ma oltre a una solida e soddisfacente sceneggiatura, mai vittima di stereotipi del genere, e una regia molto accurata, il presenta un apparato tecnico e visivo tra i migliori mai visti, gli effetti speciali sono usati magistralmente, con scenografie e costumi mozzafiato, il tutto accompagnato da una splendida colonna sonora tra cui figura una meravigliosa soundtrack di Lana del Rey. Di tutte le riletture moderne delle fiabe “Maleficent” è sicuramente quella riuscita meglio, la più calibrata e originale, un evento cinematografico ricco, complesso, accurato e ben caratterizzato sotto tutti gli aspetti.

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