Maps to the Stars: la recensione di Giorgio Viaro
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Maps to the Stars: la recensione di Giorgio Viaro

Maps to the Stars: la recensione di Giorgio Viaro

Non è chiaro cosa abbia spinto David Cronenberg a girare l’ennesima satira di Hollywood costruita per luoghi comuni, ma è chiaro che qualcosa non ha funzionato: non solo Maps to the Stars esce sfiancato dal confronto con Mulholland Drive, ma gli dà filo da torcere perfino The Canyons. Diciamo che siamo più dalle parti di Disastro a Hollywood, con l’ironia virata a un cinismo radicale e sanguinario.
Al centro della scena ci sono un’attrice di mezza età (Julianne Moore) che vive nell’ombra del successo della defunta madre; un divo bambino che si sta disintossicando; un autista di limousine (Robert Pattinson) che vorrebbe diventare sceneggiatore e ha un piccolo ruolo in un film di fantascienza chiamato Blue Matrix; uno psicanalista/massaggiatore/motivatore televisivo (John Cusack); e la figlia di quest’ultimo (Mia Wasikowska), piromane, appena dimessa dall’ospedale psichiatrico e di ritorno in città.
Una banda divisa equamente tra miliardari isterici e ventenni sconcertati, di nessuna speranza. La descrizione è parossistica ma non paradossale: ogni personaggio finisce esattamente dove te lo aspetti, quando te lo aspetti, secondo un movimento lineare. Cronenberg progressivamente calca la mano sulle psicosi dei protagonisti e sull’invadenza delle loro visioni, facendo entrare fisicamente in scena i fantasmi, e portandoli per mano a compiere l’irreparabile. La messa in scena funziona, ma resta la sensazione che per il regista canadese sia stata una scusa per non stare a casa in pantofole.
Non ultimo, la resa del digitale è mediocre, in alcuni casi davvero scadente.

Leggi la trama e guarda il trailer

Mi piace
Il modo in cui Croneneberg si addentra nelle ossessioni dei protagonisti.

Non mi piace
Non aggiunge nulla di nuovo alle rappresentazioni già portate su grande schermo di Hollywood.

Consigliato a chi
Ai fan di Cronenberg e a chi cerca un film corale con un cast all-star.

Voto: 2/5

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