Mia madre: la recensione di Alberto95
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Mia madre: la recensione di Alberto95

Mia madre: la recensione di Alberto95

Margherita è una regista divisa tra l’estenuante lavoro e la famiglia, all’interno della quale si consuma poco a poco la dolorosa scomparsa della madre, Ada. Accanto a lei c’è Giovanni, fratello ed elemento di riferimento per tutta la famiglia. Egli rappresenta per la protagonista l’uomo con cui condividere il dolore e la frustrazione. Margherita è infatti una donna sola, alle prese con una figlia da seguire e costantemente divisa tra gli inquietanti sogni e le difficoltà del quotidiano. È proprio questo l’elemento indecifrabile del film “Mia madre”. I momenti di vita vissuta e i sogni della protagonista si alternano fin quasi a sovrapporsi, portando lo spettatore a chiedersi dove inizino gli uni e dove finiscano gli altri. Nella seconda metà della pellicola appare sulla scena Livia, giovane figlia di Margherita: assistiamo al passaggio di consegne tra due generazioni, tenute in contatto dall’amore e dalla trasmissione dei valori ritenuti fondamentali da Ada, come l’amore e la conoscenza delle materie umanistiche.
La realizzazione del film è merito di Nanni Moretti- qui regista, produttore, sceneggiatore e, non ultimo, attore non protagonista- che ci presenta una pellicola struggente, dai toni delicati e dal ritmo lento. Tutti elementi essenziali per analizzare al meglio l’esperienza traumatica della malattia di un familiare. Egli trasporta sullo schermo le paure e le frustrazioni di una protagonista quanto mai umana, governata dal dolore e dal senso di inadeguatezza che fanno parte di tutti noi.
Il finale indaga su ciò che rimane dopo il lutto, sull’eredità e sul vuoto che essa lascia, facendoci interrogare sull’importanza del tempo trascorso con le persone amate. Pur sviluppando temi dal carattere fortemente drammatico, anche questa volta Moretti sfodera l’ironia, aspetto caratteristico del suo cinema: l’irresistibile interpretazione di John Turturro, chiamato a rappresentare un attore dalla dubbia fama internazionale alle prese con l’esigente regista, arricchisce la storia di comicità e di malinconia.

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