The Killer, Michael Fassbender è John “Weak” nel nuovo film di David Fincher. La recensione
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The Killer, Michael Fassbender è John “Weak” nel nuovo film di David Fincher. La recensione

Al centro del lungometraggio, ora su Netflix, c’è un assassino che, dopo un disastroso passo falso, sfida i propri committenti e se stesso, in una caccia all’uomo su scala globale che giura non essere personale

The Killer, Michael Fassbender è John “Weak” nel nuovo film di David Fincher. La recensione

Al centro del lungometraggio, ora su Netflix, c’è un assassino che, dopo un disastroso passo falso, sfida i propri committenti e se stesso, in una caccia all’uomo su scala globale che giura non essere personale

The Killer David Fincher Michael Fassbender
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The Killer, film di David Fincher con protagonista un ritrovato Michael Fassbender in Concorso a Venezia 80, è arrivato su Netflix a partire da venerdì 10 novembre 2023. È l’adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel Le tueur del 1998 scritta da Alexis Nolent (meglio noto come Matz), illustrata da Luc Jacamon e pubblicata in 12 volumetti dal 1998 e il 2023. Al centro del lungometraggio c’è un assassino che, dopo un disastroso passo falso, sfida i propri committenti e se stesso, in una caccia all’uomo su scala globale che giura non essere personale.

Thriller di alta classe e dall’altrettanto minuziosa confezione formale, The Killer, che si avvale dell’apporto in sceneggiatura di Andrew Kevin Walker (Se7en), vede Fassbender nei panni di un individuo solitario, glaciale e metodico, divenuto un implacabile cecchino e votato a un approccio che lo porta spesso ad aspettare nell’ombra, silente, in attesa di sferrare il corpo letale al bersaglio. 

La straordinaria sequenza d’apertura, in particolare, è probabilmente una delle più belle e particolareggiate di tutto il cinema di Fincher, che col protagonista di The Killer condivide senz’altro la risaputa attitudine da control freak, a giudicare dal metodo inflessibile che applica sui suoi set e dalla moltitudine di ciak che è abituato a girare. Nell’orchestrazione finemente cesellata della scena iniziale, assistiamo a un lungo monologo interiore in voice-off, il primo di tanti, che ci mostra tutti i rituali e i pensieri che scorrono nella mente di quest’assassino implacabile e senza scrupoli, cui Fassbender presta a meraviglia il suo corpo scolpito, asciutto e performante, e il viso piatto e serafico, qui in certi punti addirittura rettileo serpentesco. 

Ed è proprio la qualità della regia, che si fa scudo della stessa meticolosità del personaggio nel mettere in scena ogni dettaglio con rara perizia, a fare di The Killer una sontuosa lezione di regia sulla scansione della tensione applicata a una psicologia tanto raggelante quanto dissociata dalla realtà, condannata a un radicale, e alla lunga infernale, solipsismo anti-empatico. Una condizione che sfumerà lentamente anche l’inflessibilità del killer per fare posto, sempre sotto traccia ma mai esplicitamente, alla coscienza frastagliata e in disarmo dell’uomo solo, in continuo viaggio per il mondo, da Parigi a New Orleans e New York passando per la Repubblica Dominicana, e sempre con gli Smiths a pompare negli auricolari, per rilassarsi o per abbassare il battito cardiaco prima di mirare e colpire. 

Fincher, che assembla un film all’insegna dell’ambiguità semantica dello “shooting” inteso come “sparare” ma anche come “filmare”, si conferma un assoluto maestro del cinema contemporaneo, lavorando sul genere in maniera anti-climatica, meno astratta del solito ma più concreta e pragmatica. The Killer, dopotutto, è un film di quasi totale regia, che si smarca dalla mediocrità convenzionale dell’action per piattaforma regalandosi più di una sequenza d’antologia: oltre al già citato, indimenticabile incipit voyeuristico, c’è anche una sequenza di combattimento corpo a corpo letteralmente da perdere la testa, tra le più ragguardevoli di questo tipo realizzate negli ultimi anni. 

In The Killer, per il quale Fincher ha richiamato anche altri collaboratori storici oltre allo sceneggiatore Walker, come il direttore della fotografica Erik Messerschmidt (già al lavoro con lui sul suo ultimo Mank) e i fidati Trent Reznor e Atticus Ross in colonna sonora, s’intravede anche lo spettro tangibile di un capitalismo difficilissimo da aggirare, rispetto al quale occorre districarsi con estrema difficoltà, addirittura paragonabile a quelle che il protagonista fronteggia nelle sue scorribande assassine. Nel cast da segnalare anche un prezioso cameo di Tilda Swinton, protagonista di un memorabile duetto a cena con Fassbender.

Leggi anche: Venezia 80, ecco The Killer: David Fincher racconta il suo Michael Fassbender, assassino glaciale e metodico

Foto: Paramount Pictures, Plan B Entertainment

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