E’ un franchise che continua a funzionare quello di Mission Impossible, arrivato ad un sesto episodio che sotto la confermata regia di Cristopher McQuarrie continua ad invecchiare decisamente bene. Dopo i fatti di Rogue Nation, Ethan Hunt e i suoi soci vengono chiamati a sventare l’ennesimo attacco terroristico globale lottando contro il tempo e contro situazioni, ovviamente, impossibili. Fallout è il solito calderone che mette in moto una pellicola che pur eretta su una sceneggiatura molto dejà vù, riesce a non stancare mai grazie ad un impatto visivo ancora una volta spettacolare e pirotecnico. Oltre due ore di adrenalina e sprint che consentono di portare a casa il risultato senza riserve.
Un successo trascinato da un Tom Cruise mattatore, epicentro di un universo che arpiona con le unghie quella dovuta dose di credibilità che con Ethan Hunt ha imparato a farci apprezzare con la bocca stupita. Se alla base della piramide troviamo spie, imbrogli e doppi, tripli giochi, il vertice è senz’altro dominato dalle scene action che ad ogni capitolo si avvicinano sempre di più al confine dell’assurdo. Un manicaretto reso ancora più appetitoso dal sapere che Cruise è lo stuntman di se stesso. L’esagerazione che piace, il troppo che stroppia senza colpe. Tra lanci con il paracadute, inseguimenti mozzafiato e scazzottate coreografate con eleganza, allo spettatore non resta che sedersi e ammirare il panorama, non solo quello parigino e londinese nei quali gran parte del film è ambientato.
Se solo questo non bastasse, aggiungiamo anche che malgrado la poca originalità sul copione, Fallout mantiene per tutto il tempo un tono convincente, che magari potrebbe non imbrogliare il fan più accanito, ma che comunque riesce ad offrire qualche sorpresa degna di nota. La missione di Hunt consiste nell’evitare che il Sindacato, i resti dell’organizzazione di Salomon Lane, catturato due anni prima, metta le mani su tre nuclei di plutonio. Ma durante uno scambio, Hunt sceglie di salvare la vita a Luther compromettendo la missione. Un nuovo gruppo chiamato Gli Apostoli metterà le mani sui nuclei e per Hunt sarà l’inizio di una nuova avventura.
Il cast resta decisamente superlativo e alle solite facce note come Simon Pegg, Ving Rhames, Alec Baldwin e Rebecca Ferguson, si aggiungono Henry Cavill (il nuovo Superman), Angela Basset e il bellissimo volto di Vanessa Kirby, la principessa Margaret di The Crown, qui nei panni di una trafficante d’armi. Tante pedine impiegate con la giusta calibratura.
Al netto di qualche scivolone di sceneggiatura (il modo in cui i nostri perdono i nuclei di plutonio all’inizio è abbastanza goffo), ad alzare il livello resta dunque un comparto tecnico davvero entusiasmante, con una regia pulita e un montaggio formidabile. L’energia delle scene clou è estremamente respirabile, con tanto di un’accelerata finale che nonostante lo sfarzo artistico esagerato riesce a mantenerci incollati alla poltrona con il fiato sospeso. E per una saga arrivata al sesto capitolo, che ha per protagonista ancora un giovanotto, non è per niente poco. Le oltre due ore volano, l’intrattenimento è garantito.