Questa recensione si autodistruggerà appena dopo la lettura! Ebbene si, questa era la serata giusta per vedere al cinema il nuovo capitolo della saga Mission Impossible intitolato Mission: Impossible – Protocollo Fantasma.
Per ovvi motivi dettati da distanze chilometriche abissali non ho potuto assistere alla proiezione in IMAX a Milano, ma pur sempre mi aspettavo tantissimo da questo titolo per due motivi in particolare, il primo legato alla stima che nutro per Tom Cruise, il secondo per il nome del regista, Brad Bird, un vero e proprio predestinato.
Brad Bird, per chi non lo sapesse, ha iniziato la sua carriera alla Pixar portando al cinema Gli Incredibili, film d’animazione, molto action, che vinse l’Oscar nel 2004, dopo anni da regista da cartoon questo era il vero e proprio esame di maturità.
Esame passato alla grande e con pieni voti, il regista e gli sceneggiatori André Nemec e Josh Appelbaum hanno avuto il pieno merito di ridare gloria ad una saga inabissata col terzo capitolo troppo fiacco per molti e poco incisivo per troppi.
La trama è stata un continuo susseguirsi di scene d’azione e adrenalinici inseguimenti sia a piedi che in lussuosissime auto, i colpi di scena e l’humour hanno fatto da contorno ad un piano preciso legato al successo di questo capitolo.
Brad Bird non ha fatto altro che inserire in un piatto già pronto, ma surgelato, un pizzico di fantasia e comicità, un mestolo ricolmo di adrenalina con una spolverata di attori di grandissima qualità per un risultato finale da leccarsi i baffi.
Il cast come accennato tra i vari punti di forza di Mission: Impossible – Protocollo Fantasma è ricolmo di new entries di qualità, primo fra tutti il futuro, cosi almeno si spera alla Paramount, Jeremy Renner che da spalla del presente potrebbe nel futuro essere il team leader del gruppo il giorno che Tom Cruise vorrà farsi da parte.
Jeremy Renner oramai non può più essere considerato una rivelazione di Hollywood, ma una vera e propria star, ruoli come quelli interpretati in The Hurt Locker e The Town non hanno fatto altro che spingere la stella di Jeremy il più alto possibile.
La sua stella nel futuro lo vedrà brillare oltre che nei sequel di Mission Impossible, anche nel cinecomic “The Avengers”, nel fantasy “Hansel e Gretel” e nella saga su Jason Bourne come nuovo protagonista, insomma chi più ne ha più ne metta.
Che dire di Tom Cruise, tutto è già stato detto, il problema è che prima di questo film era stato dato per cotto, bollito e oramai adatto soltanto a ruoli da “vecchio”, chi vedrà questo film dovrà per forza di cose ricredersi.
Le scene d’azione che lo riguardano hanno un tasso adrenalinico impressionante e la cosa più bella è che spesso Tom non usa la controfigura sfidando il pericolo in prima persona, alla faccia di chi lo dava per finito.
Il marchio Mission Impossible è nato con Tom e difficilmente il futuro della saga potrà sopravvivere senza di lui, il suo corpo, le sue battute e tutto ciò che appartiene a Tom è in simbiosi con la saga ed in questo film lo si vede ancora di più nonostante si cerca di dare spazio al ruolo di Jeremy per il futuro.
Simon Pegg è sempre più l’attore portafortuna del regista ed in questo caso produttore J.J. Abrams, la sua vena comica unitamente allo spirito poco action lo rende perfetto come outsider nel cast, un corpo estraneo che però si amalgama alla perfezione ad una sceneggiatura anche molto divertente.
Per la semisconosciuta Paula Patton luci e ombre in un cast praticamente perfetto, l’attrice paga la scarsa notorietà cercando di pareggiarla con la sua fisicità molto accentuata nelle scene più action, per il villain di turno, interpretato da Michael Nyqvist non posso che dichiarami deluso e sottolineare la scelta sbagliata da parte della produzione troppo sicura del risultato finale.
Gli effetti speciali unitamente a scenari da brivido danno un tocco di spettacolarità incredibile, scene come la scalata del grattacielo a Dubai o l’esplosione nel Cremlino non possono che farmi sentire estremamente soddisfatto dell’aspetto visivo.
Pensando all’effetto che uno schermo IMAX avrebbe provocato ai miei occhi già soddisfatti in pieno così, mi fa solamente mangiare le mani con la speranza che l’Italia punti sempre più su questa tecnologia che nel futuro ci riserva titoli sempre più bisognosi di IMAX.
In conclusione posso annunciare Mission: Impossible – Protocollo Fantasma è il miglior capitolo della saga, se il primo ha aperto alla grande e i successivi due hanno abbassato di parecchio l’attrazione del pubblico, questo quarto capitolo non ha fatto altro che riportare gente al cinema con il risultato di entusiasmare i veri patiti del cinema action e non solo.
Un plauso per il grande film va quindi a Brad Bird per il suo talento, a Tom Cruise per la sua tenacia nel continuare ad essere un giovanotto e agli effetti speciali che meritano oltre modo e quindi MISSIONE COMPIUTA.
Frenck
© RIPRODUZIONE RISERVATA