Mommy: la recensione di polebest11
telegram

Mommy: la recensione di polebest11

Mommy: la recensione di polebest11

Avete mai visto un film che così intenso da sprigionare emozioni dal primo minuto alla fine, senza mai un attimo di sosta, sia nei momenti caldi della storia sia in quelli più tranquilli? Vi è mai capitato di entrare in empatia con i protagonisti principali dopo nemmeno cinque minuti di film e prendervi a cuore la loro causa? Sarà proprio questo quello che vi capiterà durante la visione di “Mommy” , l’ultimo capolavoro del giovanissimo Xavier Dolan, che di anni ne ha pochi, quasi 24, ma di esperienza e talento ne ha sicuramente da vendere. E’ un film pieno di emozioni questo, che non lascia indifferenti nemmeno i più cinici di fronte a questo forte dramma familiare che vede coinvolti il giovane Steve e sua madre Diane.
due personalità complesse, articolate, difficili da tenere a bada, impulsive, un concentrato di energia e di iperattività.
Iperattività è la parola giusta, perchè strettamente collegata con il sedicenne Steve, che dopo la morte del padre, avvenuta tre anni prima della storia racontata nel film, ha iniziato un lungo calvario tra diversi istituti di recupero, per cercare di controllare il suo disturbo dell’attenzione, che lo fa essere come più volte ci ricorda sua madre un ragazzo pieno di carisma, ma molto, molto pericoloso quando si innervosice. Pericoloso per sè e per gli altri, che credono sia un soggetto irrecuperabile. Ma non per sua madre, non per la sua regina, Diane, che contro tutto e tutti se lo porta a casa convinta e speranzosa che con l’amore che c’è tra madre e figlio tutto possa essere tenuto sotto controllo e qualsiasi medico o istituto si possa ricredere.

Comincia così una lunga scalata verso quella che è una vita normale, per Steve e sua madre, che però è piena di insidie. Il ragazzo deve completare gli studi, sua madre non ha più un lavoro fisso, le spese da affrontare sono molte, e Diane, forte e tenace, non riesce sempre ad avere in mano la situazione sia per il suo modo di essere un po’ sopra le righe e soprattutto a causa dei frequenti scatti d’ira di Steve, incontenibile, come dimostra il suo fisico e ogni sua singola espressione. Il loro è un mondo piccolo, in cui non sembra esserci spazio per entrambi, così come sembra non essercene nello schermo, per il particolarissimo formato in cui il film viene trasmesso : 1:1. Un formato strettissimo, come quello degli smartphone, in cui due persone così attive, energiche, ed a volte irrascibili non possono rimanere rinchiuse a lungo. Ed infatti con i primi risultati positivi che madre e figlio ottengono, anche grazie all’aiuto della loro vicina di casa, Kayla, un’insegnante in anno sabbatico che da una mano a Steve negli studi, il formato, e lo spazio sembrano allargarsi.
E nella pellicola è proprio Steve ad allargare sia il formato della pellicola e quello del suo futuro e di quello di sua madre.

Ma quella in cui il ragazzo e Diane si sono buttati, è una strada fatta di moltissime insidie, e lequilibrio precario che regna tra i due e soprattutto nella testa di Steve, sono come una bomba ad orologeria, sempre pronta ad esplodere. E se la bomba esplode, sono davvero guai seri.

Emozionante ed avvincente come non mai, la pellicola di Dolan ti prende e ti cattura dal primo all’ultimo fotogramma, mostrandoci il rapporto molto intenso e forte di una madre che a malapena sa come vestirsi, che bada solo al sodo e si spacca il culo per sè e ancor più per suo figlio, e Steve, un ragazzo difficile, instabile, pieno di amore verso la vita ma soprattutto verso l’unico genitore che gli è rimasto.
Dolan sembra aver azzeccato tutto nel film, come la colonna sonora, arte integrante del lungometraggio. I pezzi sono pezzi famosi degli anni recenti, e molti di essi sono letteralmente messi da Steve, tramite dei cd o addirittura cantati dal ragazzo (bellissima la scena in cui canta “Vivo per lei” di Boccelli, per non parlare di quello che accade subito dopo).
Del già citato formato particolare che il regista ha usato ne abbiamo già parlato. Abbiamo dato purtroppo uno spoiler nel rivelarlo ma era necessario, perchè il suo stringersi ed allargarsi è parte della vita e delle speranze e degli stati d’animo dei due protagonisti, attaccati come non mai tra di loro, nel bene e nel male.
Il personaggio di Kayla, un’insegnante in anno sabbatico e balbuziente da tre (anche lei dal passato non felice), sembra essere quel calmante che Steve deve prendere durante le sue crisi. Un elemento esterno venuto per placare l’animo di sua madre e soprattutto il suo.

Il film di Dolan contiene anche forse una critica al sistema sanitario canadese, in quanto come si legge dai titoli di testa in questo paese da poco tempo è in vigore una legge molto discutibile che permette ai genitori che lo ritengano necessario di poter mandare in cliniche i loro figli che soffrano di disturbi come quello del povero Steve, senza molti giri burocratici.
Le interpretazioni del trio Steve, Diane e Kayla sono a dir poco eccezionali, soprattutto le prime due. Alcune scene sono da premio Oscar a mani basse, e non sono pochi questi momenti durante la pellicola.
Raramente ho visto un film che mi ha preso così tanto per tutta la sua durata e che mi ha fatto entrare in empatia con i protagonisti così tanto, e quando una pellicola fa questo, significa che il messaggio el regista è giunto a destinazione, che ci ha conquistati.
E’ un dramma molto intenso “Mommy”, ed il messaggio che deve lanciare ai suoi spettatori non balza subito all’occhio, perchè quello che conta è l’obiettivo che si vuole raggiungere, non sempre il suo raggiungimento. Bisogna sempre lottare per quello in cui si crede e per chi si ama, in tutti i modi, anche quelli a prima vista più contestabili e meno condivisibili, e fregarsene di tutto e tutti quando si ha in testa una meta da raggiungere.
Diane e soprattutto Steve, così come il film, ti attraversano come un’onda in piena a ci nessuno può resistere, ma dalla quale vogliamo assolutamente lasciarci travolgere.

E se (ingiustamente a mio modestissimo parere) il film non è nella shortlist per la cinquina finale dei prossimi Academy Awards come Miglior film straniero due sono le cose : o siamo di fronte ad un grosso errore di valutazione, o i film rimasti sono una spanna sopra un grande film come questo. Spero tanto sia la seconda.
INTANTO VEDETELO!

© RIPRODUZIONE RISERVATA