Mulan recensione del live action Disney che porta in vita la leggenda
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Mulan, la recensione del live action Disney che porta in vita la leggenda

Mulan, la recensione del live action Disney che porta in vita la leggenda

PANORAMICA
Regia (3.5)
Interpretazioni (3.5)
Sceneggiatura (3)
Fotografia (3.5)
Montaggio (3)
Colonna Sonora (3.5)

Mulan recensione. Il Covid ha cambiato molte cose, e non solo nel modo in cui approcciamo le persone (niente più abbracci o strette di mano ma incroci di gomiti e sorrisi a lungo raggio) o ci rapportiamo agli altri (il distanziamento sociale), ma anche purtroppo le nostre abitudini di spettatori. Nonostante i cinema abbiano finalmente riaperto a pieno regime e possiamo tornare a godere di un film sul grande schermo, un’esperienza inimitabile e incommensurabile, molti titoli approdano ancora solo in streaming. Come Mulan, action epico diretto da Niki Caro che trasporta in live action la leggenda della guerriera cinese, distribuito in Italia unicamente sul servizio streaming Disney+ (a pagamento).

A gennaio avevamo avuto l’occasione di farci raccontare il film direttamente dalla voce della regista, che aveva mostrato scene inedite e spiegato l’epicità della storia e le scelte operate nel distanziarsi dal classico animato del 1998. Era chiaro quindi che, un film di guerra (anche se al femminile) venato dalle influenze del wuxia (lo storico produttore de La tigre e il dragone, Bill Kong, è stato supervisore culturale e creativo del film), avesse bisogno dell’ampio respiro della sala per prendere davvero vita.

Premessa obbligatoria per introdurre quello che ad oggi la migliore trasposizione live action dei classici Disney, se togliamo i due film in CGI che andrebbero quasi quasi catalogati come animazione tout court: Il libro della giungla e Il re leone, quest’ultimo soprattutto non avendo neanche un personaggio in carne e ossa. Un film che vale la pena vedere, anche con il sovrapprezzo del VIP Access.

Mulan recensione

Dal cartone animato il film di Niki Caro si discosta molto, pur restandone fedele nello spirito. Sono tanti i dettagli della storia che hanno subito un rimodellamento. Mulan non è figlia unica, non c’è la nonna e neppure il buffo draghetto o il grillo portafortuna. Cambiano anche alcuni riferimenti ai personaggi, come l’interesse amoroso della ragazza che non è più il suo “capo” ma un soldato semplice come lei. Resta immutato invece l’afflato epico, la rimarcazione dell’importanza della figura femminile in un mondo di uomini, la potenza dei sentimenti più puri legati all’amore per la famiglia e la patria, e la solidità della famiglia come trampolino per l’emancipazione delle nuove generazioni.

Per il film Niki Caro ha scelto infatti di basarsi soprattutto sul poema La ballata di Mulan di scritta da LIang Tao nel VI secolo che racconta la storia di una ragazza che, per impedire al padre malato di rispondere alla chiamata alle armi per difendere la Cina dagli attacchi degli unni, si unì all’esercito sotto mentite spoglie maschili. Il suo successo come soldato fu tale da venire colmata di onori imperiali e le fu proposto il rango di alto funzionario, che lei rifiutò per poter tornare a casa dal padre malato. Una base solida per affrontare una storia più adulta e matura di quella del film d’animazione, che perde per strada anche l’accompagnamento delle canzoni, limitandosi ad una hit nei titoli di coda cantata in italiano da Carmen Consoli.

Il grande pregio del film Mulan è quindi di racchiudere tante suggestioni diverse pur restando fedele a se stesso. C’è la magia del fantasy, l’epicità della battaglia con quell’eleganza e sensibilità femminile capace di rendere tutto più vero (basta lo sguardo di paura negli occhi dei soldati per ancorare il film alla realtà), la spettacolarità dei combattimenti in stile wuxia senza sbilanciamenti eccessivi, l’ancoraggio alla tradizione pur con uno sguardo al futuro, e ci sono i volti sofferti ed espressivi dei protagonisti. Su tutti emerge naturalmente Liu Yifei, bravissima e bellissima, che porta sulle spalle tutto il peso del film con una leggerezza da attrice consumata, grazie ai suoi 16 anni di esperienza sul set nonostante la giovane età.

Mulan

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