“Osserva la musica, ascolta la danza”, questo lo slogan decisamente pop ed estremamente teen (oltre a giocare sulle figure retoriche che abbiamo imparato al liceo, presentando un parallelismo con tanto di sinestesia!), con cui si apre New York Academy la commedia estiva romantico-musicale che abbraccia diversi stili musicali. Combinando efficacemente vere e proprie esibizioni, siano esse legate alla danza o alle esecuzioni per violino, eseguite in accademia o per strada, con momenti che richiamano il videoclip musicale (vedi i vorticosi numeri hip-hop delle crew), non si può dimenticare uno sfondo di tutto rispetto come quello dei grattacieli di New York, adatto a contenere il sacro e il profano.
Il comune denominatore dell’amore per la musica in tutte le sue forme è personificato da due talentuosi artisti, Ruby e Johnnie, rispettivamente interpretati da Keenan Kampa, l’unica americana avente un contratto con il prestigioso Teatro Mariinskij russo, e da Nicholas Galitzine, musicista e cantante professionista, oltre che attore cinematografico. Seguendo inizialmente i due personaggi attraverso un funzionale e scorrevole montaggio alternato, non senza poter contare sul prezioso aiuto fornito dall’alternanza di musica diegetica ed extradiegetica, il regista Michael Damian si dimostra in grado di appiccicarsi letteralmente ai corpi danzanti e suonanti dei personaggi, conferendo un ritmo intenso alla narrazione. Mentre il montaggio alternato sancisce il distacco tra i due mondi incarnati dai due protagonisti, il loro incontro (e ovviamente la loro storia d’amore, che per un film rivolto ad un pubblico adolescenziale o poco più non può mancare!) crea un buon connubio tra la severa disciplina a cui sono sottoposti gli studenti in accademia e la dura sopravvivenza propria invece della realtà dei musicisti di strada.
New York Academy è una commedia romantico-musicale di stampo classico, e come tale non poteva non prevedere personaggi e svolgimenti tipici del ramo di appartenenza: e allora Ruby ha un’amica della sua età con la quale condividere gioie e dolori, ma di contraltare vi è anche la nemica con la puzza sotto al naso, che guarda caso è un’ottima ballerina con cui entrare in competizione. Ciliegina sulla torta, nonché resa dei conti invece che a colpi di pistola nel Far West, a suon di passi sul palcoscenico, la competizione finale dove è possibile vedere il risultato dei miglioramenti e dell’impegno profuso da entrambi i protagonisti (oltre che momento teatrale di esibizioni ad effetto decisamente gradite).
New York Academy ha innumerevoli predecessori, basti pensare alla saga di Step Up, a cui si collega non solo per l’inserimento della storia teen su sfondo musicale, ma anche per i passi di danza elaborati da Dave Scott, che figura come coreografo non solo per il film di Michael Damian, ma anche per Step Up 3D. E allora buona visione… che inizino le danze (ma a partire dal 18 agosto al cinema)!
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Mi piace: La distribuzione delle esibizioni musicali, ben aderenti alla storia narrata.
Non mi piace: La ricorrenza banale di tutti i personaggi propri della commedia romantico-musicale, senza tentare spunti narrativi originali.
Consigliato a chi: Adora i film sulla danza con tante esibizioni di rispetto e non disdegna l’apporto della commedia romantica.
Voto: 3/5
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