Oblivion: la recensione di pietro@civera.it
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Oblivion: la recensione di pietro@civera.it

Oblivion: la recensione di pietro@civera.it

VOTO: Da vedere…una volta (alla seconda è preferibile uno dei classici citati sotto)

Finalmente dopo qualche settimana di assenza dalle sale, arriva al cinema uno di quei titoli definiti “blockbuster”, ovvero pellicole con un alto budget di produzione ed un cast stellare il cui obbiettivo è vincere a mani basse gli incassi al botteghino. Oblivion, con i suoi 130 milioni scuciti per la realizzazione (tenete presente che si potrebbe utilizzare la stessa cifra per regalare un’espressione a Kirsten Stewart) ha tutte le carte in regola per essere un gran film. Mi sono organizzato: una vasca di pop corn, una botte di Coca Cola alla spina rigorosamente NON zero, gli zuccheri fanno parte della magia(vorrei conoscere tutti quei deficienti che nella pubblicità non si sono accorti di avere, non solo una bibita dal gusto diverso, ma anche un bicchiere infilato dentro l’altro), ma soprattutto, un taccuino prendi appunti per cercare di carpire tutti i segreti di eterna giovinezza “Tomcruisiana”. Già, perché proprio Tom Cruise è ancora una volta il protagonista di un lungometraggio incentrato interamente sul suo personaggio, pronto per rimediare alle critiche non proprio positive del precedente Jack Ritcher.
Non sappiamo se si tratti di carenza in quanto ad originalità o di un particolare amore per il nome Giacomo, fatto sta che in Oblivion, Tom interpreta nuovamente un Jack (effettivamente sempre meglio del suo nome reale Thomas Cruise Mapother IV, sembra il nome di un aspirapolvere). Duemilasettantasette, sono passati oltre 60 anni da quando le bombe nucleari, lanciate dal genere umano per sconfiggere un’invasione aliena, hanno devastato il pianeta. Jack Harper è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra ormai evacuata. Prima di abbandonare il pianeta e raggiungere i suoi simili in una colonia, insieme alla collega supervisore Victoria (Andrea Riseborough – W.E. Edward e Wallis), Wall-E…ehm cioè Jack dovrà assicurarsi che siano recuperate tutte le ultime risorse vitali della superficie terrestre, devastata da anni di guerra contro alieni che divorano quel che resta. La missione è quasi volta al termine quando l’incontro con un donna piovuta dal cielo su una navicella, Julia (Olga Kurylenko – 007 Quantum of Solace), inaspettatamente considerata dal sistema una minaccia, costringe Jack a modificare la sua visione del mondo e del passato, tanto da spingerlo eroicamente a cercare la verità sull’universo in cui vive.
Nel cast anche un sempreverde Morgan Freeman (c è bisogno di scrivere i film?) e Nikolaj Coster-Waldau (il Lannister più antipatico di tutti ne Il Trono di Spade).
Nonostante qualche incongruenza ed un finale interpretabile, Oblivion nel complesso è un bel film, godibile e di grande impatto visivo grazie soprattutto alle apocalittiche ricostruzioni del globo terrestre. Non è altrettanto godibile la mise di Tom, compare con una specie di tuta da moto bianca che starebbe male anche ad un modello di Ralph Lauren. E’ noto che Cruise è alto un metro e un chipmunk, mi chiedo io, per una volta vestirlo con qualcosa che tenti di slanciarlo no? Inoltre in questa pellicola il suo lavoro è definito “spazzino”… complimenti per il bianco come scelta cromatica adatta alla professione.
La regia è di Joseph Kosinki, non certo nuovo alle tutine dopo aver diretto il remake di Tron Legacy da cui Oblivion ha copiato molto quanto a design (gli spazzini abitano e guidano una cabina del London Eye). Non viene strizzato l’occhio solo a Tron e Wall-E, questo film stimola per tutte le sue 2 ore di durata a scovare le pellicole da cui il lungometraggio ha rubato qualcosa. Essendo figlio cinematografico degli anni ‘90 io ci ho visto un po’ di Top Gun, un po’ di Matrix, un po’ di Indipendence Day e addirittura un po’ di Piedino alla ricerca della Valle Incantata.
Tanti altri riferimenti possibili a cui avrei dato molta più attenzione se solo non fosse che ogni 4 secondi, aguzzando la vista per vedere meglio, pensavo: “ma come fa quella pelle ad aver visto 51 natali?!”. Tanto quanto sono inspiegabili il suo attaccamento a Scientology e soprattutto il suo matrimonio con Katie Holmes, altrettanto lo saranno i suoi metodi di bellezza… uno è noto, il Geisha Facial (no, non è un una cateogoria di youporn), consiste nel cospargere il viso di escrementi di usignolo. Per la serie “lo ricorderemo cosi, cosparso di merda di uccello”, grazie Tom, invecchio volentieri.

Ps. Ma poi dove si comprano gli escrementi di usignolo? Da noi al massimo trovi quelli di piccione.

COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)

-Fare brutto ad un drone funziona!

-Tom Cruise può andare in giro con una di 20 anni più giovane senza che le persone pensino: “si si, sta con lui per amore”

-Olga Kurylenko si è fatta le labbra che assomigliano al becco di Gaia dei Ducktales

-Quello che si è inventato il raggio attrattore o traente usato dagli alieni ha fatto i soldi. Non se ne può più

-Dopo “Rocco e i suoi fratelli” arriva “Jack e i suoi fratelli”, nei migliori cinema a luci rosse.

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