Offside: la recensione di Valentina Torlaschi
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Offside: la recensione di Valentina Torlaschi

Offside: la recensione di Valentina Torlaschi

L’Iran non è un paese per giovani. Ma soprattutto non è un paese per giovani donne. A raccontarcelo è Jafar Panahi, già regista di Cerchio e Oro rosso nonché una delle voci più critiche verso il regime di Ahmadinejad. Oppositore e indagatore delle ingiustizie nella società iraniana contemporanea, Panahi è stato condannato a sei anni di carcere e al divieto assoluto di realizzare film nei prossimi 20 anni. Perché anche il cinema può essere un’arma pericolosa…
Ma torniamo a Offside. Una commedia dal persistente retrogusto amaro (dramedy si usa dire oggi) che ci mostra un Iran sconosciuto: quello dei tifosi, o meglio delle tifose di calcio. Protagoniste sono infatti alcune giovani che cercano di intrufolarsi alla stadio di Teheran per assistere alla partita Iran- Bahrain per le qualificazioni ai Mondiali 2006 (la legge vieta alle donne di entrare nei palazzi dello sport per ragioni di “buoncostume”). Ma le ragazze verranno scoperte e costrette lontano dagli spalti. Tra le battute delle giovani e le gag involontarie dei soldati, Offside è un film intriso di quello che potremmo definire un “umorismo anoressico” dove il sorriso è sempre timido e trattenuto. Un film di fiction ma che è girato come un documentario (mdp a mano, piani sequenza, attori non professionisti). Una pellicola che denuncia con leggerezza la pesante condizione delle donne in Iran. Ed è proprio questa dialettica interna a rendere ancora più disarmante e disorientante Offside. Come la scelta del regista di denunciare le ingiustizie del suo paese filmandone paradossalmente una vittoria. Una vittoria certo su un campo di calcio (e lasciata fuori campo) che è in grado di accendere gli entusiasmi di una nazione. Per arrivare a quel finale catartico in cui la gente si riversa per strada in un’esplosione di “Iran! Iran!” bloccando il pullman che trasportava le ragazze verso il giudizio di fronte alla legge. Un’immagine che, come l’auto impaludata sulla spiaggia nel finale di About Elly (altro film iraniano uscito nel 2010), diventa metafora di un Iran impantanato su se stesso che non riesce ad andare né avanti né indietro.
Abbiamo nominato About Elly. Ma sono numerosi i film iraniani che negli ultimi anni ci hanno raccontato questo paese, da I gatti Persiani a Persepolis passando a Donne senza uomini. E Offside rappresenta un altro elemento importante in questa mappatura.
Il film aveva vinto l’Orso d’argento al festival di Berlino nel 2006 e con alcuni anni di ritardo arriva, finalmente, anche nelle sale italiane.

Leggi la trama e guarda il trailer di Offside

Mi piace
La leggerezza con cui Panahi è riuscito a descrivere la pesante condizione delle donne in Iran.

Non mi piace
La scelta di sacrificare, un po’ troppo, il ritmo della vicenda a favore di realismo assoluto.

Consigliato a chi
A chi s’infervora per le grandi partire di calcio. E per le partite della vita vera.

Voto: 4/5

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