Jane Austen ha saputo indagare e raccontare le più svariate sfumature dell’animo umano al punto che il suo romanzo risulta coinvolgente e attuale a ben 203 anni di distanza.
Ma sapeva poco degli Zombie.
A colmare questa “grave mancanza” ci ha pensato nel 2009 Seth Grahame-Smith, scrittore, fumettista e autore televisivo statunitense.
Il suo Orgoglio e Pregiudizio e Zombie (edito in Italia da Editrice Nord), altro non è che la riscrittura del classico (con parti copia-incollate al punto da accreditare in copertina Jane Austen come coautrice del romanzo) farcito da un’epidemia zombie e dai conseguenti dettagli horror.
Il grande successo che ne è seguito ha portato al film.
Tralasciando le peripezie produttive (inizialmente sembrava dovesse essere diretto da O’Russel e interpretato da Natalie Portaman) il regista Burr Steers ci regala due ore di puro divertimento.
L’Inghilterra del XIX secolo è stata invasa dai non-morti, gli aristocratici si sono ritirati nelle loro fortezze e hanno spedito i propri figli in Asia ad imparare le antiche arti della guerra.
Il Signor Bennet è un uomo dei suoi tempi, convinto che le donne per sopravvivere debbano conoscere meglio l’arte della spada che quella della seduzione, e per questo ha fatto addestrare le 5 figlie in Cina, con buona pace della madre delle fanciulle che le vorrebbe ben presto tutte sposate. L’occasione di matrimonio arriva quando il signor Bingley, ricco scapolo, si trasferisce in città e organizza un ballo. Come da romanzi (quello originale e la rilettura in chiavi zombie) Jane, la maggiore delle sorelle, farà breccia nel cuore del giovane, mentre Lizabeth conoscerà il valente Darcy, cacciatore di zombie con la passione per le mosche (le usa per smascherare gli zombie “in incognito”…) con il quale inizierà quella che oggi definiremmo una “relazione complicata”.
Perchè un mash-up del genere ha avuto, e presumibilmente avrà, così tanto successo?
Per la massiccia dose di follia.
Il prodotto di Grahame-Smith prima, e di Steers ora è così sopra le righe e senza senso che richiede allo spettatore una totale sospensione del buon gusto, ma mantiene ciò che promette.
Non c’è senso alcuno nel mettere insieme arti marziali asiatiche, vestiti ottocenteschi, romantiche dichiarazioni d’amore, zombie assetati di sangue, e battaglie a suon di cannoni. Eppure, tra teste che esplodono, sexy donne guerriere e sguardi languidi, le due ore di film filano via senza peso.
E l’intenzione di Orgoglio e Preguidizio e Zombie di non prendersi troppo sul serio è esplicitata dall’abbondanza di battute spiritose, che lo rendono una farsa, una messinscena, quasi una buffonata.
Leggi la trama e guarda il trailer.
Mi piace: Lily James, perfetta nel ruolo di donna guerriera paladina di giustizia.
Non mi piace: alcuni passaggi troppo affrettati.
Consigliato a chi: non ne ha mai abbastanza di Zombie e d’amore.
Voto: 3/5
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