Pacific Rim: la recensione di luca ceccotti
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Pacific Rim: la recensione di luca ceccotti

Pacific Rim: la recensione di luca ceccotti

N.B. Ho voluto fare una cosa “diversa”, un po’ alla Max Brooks con WWZ: più una sorta di mini racconto che traccia i caratteri essenziali della pellicola, piuttosto che una recensione vera e propria.

San Francisco, Giugno 2013, Diario di Scott Peters, deceduto durante il “Primo Grande Attacco Kaiju”:

“Caro diario,

Sta succedendo qualcosa di molto strano. Mia madre e mio padre sono visibilmente preoccupati. Continuano a ripetermi che è tutto ok, ma come può essere tutto ok, quando la TV non fa altro che trasmettere immagini che sembrano tratte da un reportage di guerra? Come?!
Forse credono che a quindici anni io non possa capire, ma si sbagliano. Io Capisco. E ho visto…ho visto cosa si sta avvicinando alla città. Qualcosa di enorme, forse un nuovo tipo di arma di distruzione di massa.
Dio, ho una paura tremenda!
Morirò?!”

New York, Agosto 2013, Discussione telefonica tra il biologo marino John Gibbs e sua moglie, Lisa Gibbs:

John Gibbs: “Amore! Ho delle notizie straordinarie riguardanti l’attacco a S. Francisco. Davvero straordinarie!”

Lisa Gibbs: “John, tutto bene all’assemblea dell’ONU? Quella convocazione repentina mi ha agitato alquanto. Non dormo bene la notte! Ancora mi domando cosa fosse quella…creatura. Sono passati solo due mesi, ma il ricordo di quel terribile giorno è ancora vivo in me.
Tutta quella morte. Tutta quella distruzione. Dimmi che hai delle buone notizie e non solo straordinarie…”

JG: “Qui non si tratta solo dell’America. Tutto il mondo è in pericolo! Lisa, la creatura…ancora non sappiamo da dove arrivi, ma c’è una teoria dei Giapponesi: si pensa sia giunta DAL FONDO DEL MARE!”

LG: “Cosa?! Com’è possibile?!
Ora mi spiego perché abbiano
chiamato te. Vogliono
studiarlo, vero?”

JG: “Potrebbe essere preistorica od un nuovo gradino evolutivo di qualche specie sottomarina. E se ce ne fossero altre? E se fossero persino più grandi? Saranno comunque inviate squadre d’esplorazione nel fondo del Pacifico, a causa di un aumento della temperatura dell’acqua marina e per attestare la teoria che il Kaiju (come lo hanno definito i Giapponesi; dovrebbe significare “mostro”) sia effettivamente fuoriuscito da una determinata zona del fondale marino. Ascolta tesoro, è l’occasione di tutta una vita. Io…io…”

LG: “Non vorrai andare anche tu?!”

JG: “DEVO! Devo…ti amo, Lisa!”

LG: “John…”

Sidney, Gennaio 2018, articolo pubblicato dal giornalista Ian Land sulle pagina online del Cape Breton Post:

LA STORIA DEI “GUERRIERI D’ACCIAIO” MESSA A NUDO

“Cinque anni. Sono passati ormai cinque anni dal primo contatto con i Kaiju, ma noi siamo ancora qui. Ad inizio millennio, tutto si poteva immaginare, tranne che un enorme portale interdimensionale si aprisse sul fondo dell’oceano e che mostri colossali ne fuoriuscissero per attaccare le nazioni del cosiddetto “Pacific Rim”. Eppure è successo.
Lotte animate e disperate per abbattere i primi “esemplari” Kaiju hanno portato alla distruzione di molte città. Le carcasse dei mostri giganti giacciono inermi al centro della loro opera demolitrice, ormai parte di quell’orrendo spettacolo.
Eravamo impreparati, eravamo spaventati. Eravamo il Davide della situazione, mentre i Kaiju erano Golia. Eravamo piccoli! Così, per non sopperire e per non estinguerci, siamo diventati grandi, moralmente e “fisicamente”. Le nazioni del mondo, ed in modo particolare quelle interessate dagli attacchi, hanno messo da parte interessi economico-sociali e vecchie rivalità per regalare all’umanità un futuro. Così nacque il programma Jaeger (dal tedesco “guerriero”), inizialmente accolto con diffuso scetticismo. Ci si domandava come fosse possibile innanzitutto una cooperazione mondiale di quella portata, ma successivamente il dubbio si focalizzò sulla stessa idea alla base del programma: costruire enormi robot comandati dall’interno da piloti addestrati. Era attuabile una simile, imponente opera d’ingegneria? Quanto ci sarebbe voluto? Quanti sacrifici si sarebbero dovuti compiere? Domande di ogni tipo ed ipotesi di ogni genere viaggiavano da mente a mente senza sosta. Il fatto era che il tutto ricordava vecchi generi animati orientali, dove minacce aliene, guerre spaziali o quant’altro venivano combattute da enormi soldati di metallo. Fantasie! E i Kaiju allora? non erano anch’essi simili ai mostri che combatteva Godzilla? Non dovevano essere anch’essi pura fantasia? Logicamente la risposta è si, ma la logica ha ormai poco spazio in questo mondo.
Così Evangelion, Gundam, Goldrake erano gli esempi più gettonati nella realizzazione “artistica” dell’arma definitiva. Assurdo pensare a robot contro alieni, eppure stava accadendo.
Duemilacinquecento tonnellate di peso, un’altezza equivalente ad un edificio di venticinque piani, reattori o motori a propulsione nucleare come fonte di energia e un sistema di connessione neurale tra i due piloti all’interno: i robot della fantasia erano divenuti reali. Erano nati gli Jaeger. Avevamo creato i nostri mostri!
I migliori erano cinque: Gipsy Danger per gli USA, Coyote Tango per il Giappone (unico, perché comandato da un solo pilota), Cherno Alpha per la Russia, Crimson Typhoon per la Cina ed infine Striker Eureka per l’Australia, il più moderno ed agile, il nostro orgoglio nazionale.
Diventammo bravi a vincere. Si tornò a vivere, meno spaventati, ma pur sempre in allerta. Vennero costruiti rifugi sotterranei in ogni angolo di ogni città a rischio attacco. I Kaiju venivano abbattuti con più facilità.
Gli Jaeger sono nati come armi, ma ora sono eroi. Ci proteggono. Ci permettono di sopravvivere.
L’umanità ce l’ha fatta.”

Hong Kong, Settembre 2025, email spedita da Kenzo Mori a Sun Wook durante un attacco Kaiju:

“Sun, spero tu sia in uno dei rifugi… Dannati Kaiju! E pensare che fino al 2020 sembravamo sulla giusta strada per debellare questo cancro, e invece poi ci si è messa “l’evoluzione”.
Che sia dannata anche l’evoluzione!
Comunque, hai visto in TV l’altro giorno le immagini che vengono dal porto? Wow, il mio sogno sarebbe quello di poter pilotare Striker Eureka, e dato che siamo amici fin dall’infanzia tu potresti essere il mio secondo. La nostra Stretta di Mano Neurale sarebbe potentissima! Ti immagini? Saremmo degli eroi! Ma tanto te l’avrò già detto un milione di volte, perdona il mio ripetermi.
Ad ogni modo, dato che quando sono qui sotto non ho davvero nulla da fare, se non sorbirmi lo stress e la paura delle centinaia di persone intorno a me, volevo renderti partecipe del fatto che ho finito quel video che ti dicevo. Ho preso spezzoni di filmati che girano tra web e televisione e li ho montati insieme: è pazzesco! Modestamente, ho fatto davvero un gran lavoro. Mai nulla ha legato così bene nella storia come musica elettro-rock e combattimenti fra Jaeger e Kaiju. Mai! Se metti una musica potente quando, che so, fanno vedere Gipsy Danger che spara con un cannone al plasma per poi girarsi e lasciare lì il cadavere del Kaiju, beh…hai fatto tombola! Il merito in effetti è anche tuo, e se ti stai domandando il perché, è semplice: mi hai suggerito di usare le musiche di Ramin Djawadi. Devo ammettere che in quella vecchia serie, Game of Thrones, aveva fatto davvero un ottimo lavoro. Girando poi per internet, ho trovato sue composizioni interessanti e le ho usate: sono fortissime e sono davvero azzeccate.
A questo punto spero che ci si possa vedere presto, Kaiju permettendo, ma nel frattempo ti allego il video, almeno avrai qualcosa da fare.
Ti ripeto: è fortissimo, ti intratterrà benissimo e quando vedrai gli Jaeger e le loro azioni montate con cura (ci ho messo davvero molto) ti verrà davvero da sorridere e dire “che spettacolo”, che poi è quello a cui miro. Allora te lo mando!
Il nome del video lo scrivo direttamente sull’oggetto di posta. Spero ti piaccia, è semplice ma efficace, e poi riprende proprio quello che sta accadendo:
L’ho chiamato: Pacific Rim”

Luca Ceccotti

Voto: 9.5

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