Almeno una volta nella vita tutti abbiamo desiderato di poter rivedere una persona defunta a noi cara, di poterle parlare ancora, poterla riabbracciare. Questa sarebbe pero’ solo una faccia della medaglia e, Norman lo sa.
Emarginato e deriso non soltanto dai suoi coetanei, ma anche da una buona fetta della sua famiglia, Norman ha da sempre la capacità di poter parlare con i defunti. Se da un lato questo lo rende ingrado di parlare con la nonnina defunta, dall’altro però lo candida ad essere il prescelto, destinato a salvare la sua città da un orribile maledizione.
Paranorman, non è un film d’animazione come tutti gli altri. A differenza dei suoi compagni animati, la pellicola non sembra essere stata girata al fine di divertire il pubblico, ma per istruirlo.
Grande lezione sulla diversità e sulla paura del diverso in se, Paranorman è praticamente privo di comicità, ma ricco di rimandi etici e, spunti di riflessione, emblematico il momento in cui il capitano della squadra di footbal dichiara alla sorella di Norman, che fino a quel momento ha provato a conquistarlo, la sua omosessualità.
Paranorman è una pellicola destinata a far parlare di se, in bene o in male che sia. Di certo chi si reca al cinema con l’intento di assistere ad una pellicola divertente, resterà un po’ deluso, ma in conclusione l’esordio di Chris Butler può essere definito più che soddisfacente. In un mondo dove l’apparire supera l’essere e l’individuo ha perso la sua importanza, una bella lezione d’etica e d’umanità ci voleva.
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