Quanto vale la nostra privacy? Cosa può succedere se questa un giorno viene violata? Quali conseguenze può avere il mettere a nudo la nostra vita, o tutte le nostre vite , per noi, e per chi ci sta intorno?
A tutte queste domande prova a dare risposta l’ultimo film di Paolo Genovese, “ Perfetti sconosciuti “, con un cast tutto italiano che vede presenti Valerio Mastrandrea, Kasia Smuntiak, Edoardo Leo, Anna Foglietta, Alba Rohrwacher ,Giuseppe Battiston e Marco Giallini che interpretano un gruppo di amici di vecchia data che si ritrovano insieme per una cena.
Qualche prima avvisaglia che all’interno delle coppie ci sia qualcosa “da sistemare” ce l’abbiamo ancor prima dell’inizio della cena ma appena il gruppo decide di prendere parte ad un gioco, che poi si dimostrerà alquanto pericoloso, parte la carneficina. Una carneficina in cui l’arma utilizzata è lo smartphone, che nell’ultimo decennio fa forse più vittime di coltelli, pistole, bombe, armi chimiche. Si perchè dentro quel piccolo dispositivo c’è un mondo, c’è la nostra privacy, c’è quello che solo noi sappiamo della nostra vita, o delle nostre vite, per chi ne ha due, o forse più. Quando uno smartphone diventa pubblico, e con loro i suoi contenuti, quello che si può trovare non è piacevole a volte, per non dire di peggio.
02 Perfetti socnosciutiIl film di Genovese è azzeccato in pieno : il rimando al francese “Cena tra amici” e il nostro “Il nome del figlio c’è” ma qui si gioca su tutt altro livello. Partito il gioco che il gruppo di amici decide di fare il livello tensionale comincia piano piano ad innalzarsi manco fossimo in un horror di tutto rispetto. La telecamera si muove intorno al tavolo seguendo i vari protagonisti, i partecipanti al “massacro”, e lo spettatore viene da subito coinvolto in quello che può succedere, in quello che succede, in quello che s’intuisce, e che piano piano, al momento giusto e al modo giusto, viene detto e svelato.
Non c’è più segreto che tenga, non c’è privacy che non venga violata, ed il prezzo da pagare, sarà molto alto.
Gli attori ce la mettono tutta a sostenere la buonissima sceneggiatura con le loro prove; ognuno di loro porta qualcosa di diverso e complementare a quello che danno tutti gli altri : la coppia formata da Bianca (Alba Rohrwacher) e Cosimo (Edoardo Leo) è quella giovane che ha tutta una vita davanti e che vede solo amore e cuoricini, come almeno sembra, più spigliato lui , più riservata e introversa lei. Quella formata da Eva (Kasia Smuntiak) e Rocco (Marco Giallini) è alle prese con una figlia in piena età adolescenziale che vede nella giovane madre una nemica da combattere invece che una valida alleata per entrare più agevolmente nel mondo dei grandi .
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Carlotta (Anna Foglietta) e Lele ( Valerio Mastrandrea) lasciati i bimbi a casa si apprestano a passare una divertente serata con gli amici di sempre, ma sotto la superficie del loro rapporto, bolle già qualcosa, c’è già un vulcano pronto ad eruttare. Rimane fuori Peppe (un sempre più in forma Giuseppe Battiston) che si presenta solo, dicendo agli altri che la sua nuova fiamma è a casa malata, a suo dire però……
Genovese puntando sul potere distruttivo/autodistruttivo che oggi gli smartphone hanno per nascondere o portare alla luce i segreti e i lati nascosti di ognuno di noi, confeziona un film che non si prende mai una pausa, che fa anche sorridere, in maniera vera, ma anche amara, soprattutto grazie a Mastrandrea, sempre in formissima, che viene però puntualmente spalleggiato da tutti gli altri attori, nessuno escluso.
La Rohrwacher si reinventa, dopo i vari ruoli più particolari ed impegnati interpretati in “Le meraviglie” , “ Vergine giurata” e “Hungry Hearts” ( tre prove strepitose ) in una giovane sposina molto timida ma che al tempo giusto sa tirar fuori le unghie, Battiston è una conferma, Giallini si dimostra pronto anche per interpretazioni più drammatiche e meno comiche, ma nel complesso tutto il cast funziona a meraviglia.
Il tema della violazione della nostra privacy e di quanto basti un semplice smartphone a mettere in evidenza tutte le nostre fragilità è ben elaborato, ed il twist finale è azzeccatissimo, cosa non sempre scontata, in quanto non arriva a salvare una storia noiosa e piatta ma ad aggiungere un valore in più ad un lavoro già molto ben fatto. Una commedia nera ben confezionata che subito si mette in cima alle produzioni di casa nostra del 2016, e se, come dice il detto, il buongiorno si vede dal mattino, il 2016 targato Italia sarà davvero molto interessante.