Pirati! Briganti da Strapazzo: la recensione di Emilia Iuliano
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Pirati! Briganti da Strapazzo: la recensione di Emilia Iuliano

Pirati! Briganti da Strapazzo: la recensione di Emilia Iuliano

Sullo sfondo della “caccia ai pirati” indetta dalla Regina Vittoria d’Inghilterra contro i predatori dei “suoi” mari, si snoda la nuova avventura cinematografica targata Aardman Animations (in collaborazione con Sony Pictures Animation): Pirati! Briganti da Strapazzo. Un film per famiglie, che ha riportato la casa di produzione di Wallace e Gromit sui binari dalla stop-motion e della plastilina, che erano già la sua fortuna e il suo marchio di fabbrica ben prima che iniziasse l’era dello strapotere della computer grafica. Un ritorno che arriva dopo i lodevoli excursus nella tecnica mista e nel digitale tout court fatti con Giù per il tubo e Il figlio di Babbo Natale.
A spasso per i Sette Mari con un’improbabile e sgangherata ciurma di pirati “buoni” – derisa dai più brutali e celebri colleghi, ma intenta più che mai a sbaragliare la concorrenza nella gara per il Pirata dell’anno – lo storico regista (e fondatore dell’azienda) Peter Lord mette in scena gli intrepidi bucanieri, che hanno condito la sua fantasia durante l’infanzia, rivisti e corretti ovviamente in “chiave Aardman”.
Il gioco rimane puro e fedele al suo inconfondibile stile per tutta la prima parte del film, dove non mancano ironia, estro e battute politicamente scorrette. O ancora trovate surreali come l’improvvisa citazione di The Elephant Man di David Lynch, che senz’altro sfuggirà agli spettatori più giovani. A loro, ma anche ai rispettivi genitori, rimarrà tuttavia un coloratissimo tuffo tra eroi di plastilina, sempre più curati nei minimi dettagli e ai quali non manca mai la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico, grazie a un’espressività quasi sconcertante per dei “pupazzi”. E che viene aiutata e resa ancor più coinvolgente da un 3D luminoso e ricco di scene in pop-up, che faranno la gioia dei bambini.
Peccato che il film perda mordente nell’epilogo, a causa di risvolti prevedibili. La vera pecca, tuttavia, è un’altra. Volutamente o no, portare i corsari al cinema nel 2012 significa scontrarsi con il “fantasma” di Jack Sparrow e dei suoi Pirati dei Caraibi. E il Povero Capitano di Lord finisce per soccombere, nonostante lo humour tipicamente inglese, di fronte all’icona cult di Johnny Depp, alla quale forse inconsciamente si ispira.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La prima metà del film, dove appare ancora evidente l’impronta Aardman fatta di ironia, cura maniacale dei dettagli e trovate genialmente surreali.

Non mi piace
La contaminazione (voluta o meno) con la saga Pirati dei Caraibi.

Consigliato a chi
Desidera salpare per i Sette Mari in compagnia di un’improbabile banda di pirati e ammirare ancora una volta, insieme alla famiglia, la formidabile qualità dell’animazione stop-motion targata Aardman.

Voto
3/5

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