Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare: la recensione di darkdude
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Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare: la recensione di darkdude

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare: la recensione di darkdude

Se ci si aspettava qualcosa di più da questo nuovo capitolo? La risposta é “SI”. Sin dalla prima scena lo spettatore viene avvolto da un’atmosfera nuova ed estraniante, si sente quasi catapultato in un'”altra” epoca; le inquadrature mobili lasciano spazio a quelle fisse, eccezion fatta per le panoramiche mozzafiato in mare aperto, di gran lunga più efficaci rispetto a quelle dei capitoli precedenti; molti primi piani e numerosi sbalzi tra scene di oscurità e di luce che stancano l’occhio dello spettatore. In generale le scene, soprattutto quelle iniziali, sono troppo lunghe e troppo dialogate e questo rallenta l’andamento del film, che risulta poco fluido.
C’è da aggiungere, inoltre, che diverse scene sembrano state copiate ed incollate dalle originale dei capitoli precedenti, nella fattispecie:
1)la scena di jack sparrow alla torre di londra mentre cerca di avvicinarsi al banchetto sembra ripresa dalla scena del capitolo “ai confini del mondo”, quando jack cerca di mangiare l’arachide mentre si trova intrappolato nello scrigno di devy jones;
2)il duello tra jack e angelica è molto simile a quello tra lo stesso jack e will turner svoltosi nel primo capitolo della saga;
3) il duello tra barbossa e barbanera richiama quello tra lo stesso barbossa e jack sparrow;
E poi, la location della fonte della giovinezza, non vi ricorda tanto la caverna che si trova sull’isla de muerta del primo capitolNon possiamo negare che sia un bel film, ma bisogna ammettere che non apporta molte novità, mancano insomma quei particolari che hanno reso spettacolari i primi 3 film della saga.
Fortunatemente c’erano il signor Depp insieme all’immancabile Geoffrey Rush a rendere unica la pellicola.

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