Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare: la recensione di Frenck Coppola
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Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare: la recensione di Frenck Coppola

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare: la recensione di Frenck Coppola

Prima recensione pronta per voi dopo la mia lunga assenza causa il mio viaggio di nozze e la scelta è stata abbastanza difficile, i due pretendenti alla visione erano Pirati dei Caraibi 4 e il divertentissimo Notte da Leoni 2, la precedenza è andata al primo anche se prossimamente arriverà anche il turno dei Leoni arriverà la settimana prossima.
Tanta curiosità per il quarto capitolo dei Pirati dei Caraibi della Disney era centrata sul cambio quasi totale del cast storico che si aggiunge al cambio al posto di comando, infatti vi ricordo che anche il regista è cambiato, da Gore Verbinski si è passato al più classico Rob Marshall, cambiamenti che avrebbero potuto minare il successo già consolidato di una delle più imponenti saghe cinematografiche della storia, altra curiosità è l’uso finalmente della tecnologia 3D anche con i Pirati della Disney, ma andiamo con ordine.
La Disney ha dovuto combattere nel periodo di pre-produzione con il forfait di due importanti attori del cast storico, Orlando Bloom e Keira Knightley infatti hanno deciso di cambiare i loro piani e lasciare il loro posto ad altri, di risposta la Disney ha deciso di non sostituirli, ma di prendere spunto dal romanzo Mari stregati di Tim Power con nuovi personaggi evitando cosi cambio di cast ingiustificato, cast che comunque ha potuto contare sul personaggio principale che sembra abbia firmato per altri sequel nel prossimo futuro, chiaramente si parla di Johnny Depp ed il suo Capitan Jack Sparrow, il vero mattatore della trilogia precedente e a dire la verità unico protagonista anche di questo nuovo capitolo, forse troppo poco per sperare in un film migliore dal punto di vista seguito al cinema.
I nuovi attori del cast di Pirati dei Caraibi Oltre i Confini del Mare hanno dato il loro buon contributo ad inalzare la qualità di un cast troppo ridimensionato, Penelope Cruz è stata un’ottima spalla del buon Depp senza però mai dare quell’impressione di essere tagliata per essere una pirata per la Disney, Ian McShane ha dovuto lottare molto per prendersi quel ruolo di villain principale in un kolossal di questo calibro, bene invece come al solito l’apporto del grande Geoffrey Rush nel suo consueto ruolo di Capitan Barbossa pronto ad intrecciare benissimo le sue doti artistiche con il suo amico e nemico Sparrow (Depp), per il resto moltissimi volti nuovi con poca esperienza di grandi titoloni cinematografici che hanno soltanto fatto rimpiangere il vecchio cast.
Dal punto di vista narrativo il film è sembrato un passo indietro ai precedenti capitoli, facile pensare che quando si crea un film che possa far nascere una trilogia e poi si riadatta per altri capitoli mediante un grande successo, le idee sono un pò campate in aria e nonostante un’ottimo romanzo alle spalle quali quello di Tim Powers, la difficoltà nell’intrecciare ancora una volta certe storie con una grande precisione artistica sembra andare controcorrente rispetto alla trilogia stessa, nonostante tutto comunque Terry Rossio e Stuart Beattie hanno fatto del loro meglio reggendo il confronto abbastanza bene con i capitoli precedenti.

Ottima l’esperienza tridimensionale, finalmente dopo la visione di Thor rovinata da un bruttissimo 3D cosi come successo con Scontro tra Titani, per questo quarto capitolo dei Pirati Dei Caraibi, l’operazione nuova frontiera tridimensionale funziona ed anche benissimo, a dire la verità son poche le scene che danno un senso di spettacolarità al film, come si dice in questi casi, poche, ma buone, gli effetti speciali ottimamente curati son stati potenziati nei minimi particolari dal 3D, ed era anche ora che questa tecnologia fosse sfruttata a dovere, un’ottimo riconoscimento dal sempre ottimo Hans Zimmer per le colonne sonore sempre ben adattate a film di grande spessore.
In definitiva Pirati dei Caraibi Oltre i Confini del Mare risulta essere inferiore ai suoi predecessori, ma di sicuro impatto grazie al suo ottimo 3D ed il grande magnetismo di Johnny Depp, il target d’interesse sembra essersi, però spostato notevolmente verso le famiglie se non addirittura verso i più piccoli, nella mia sala non a casa la presenza di under 13 era impressionante, difficile dire infine che il film non sia fatto bene, era però d’obbligo sperare dopo 3 splendidi capitoli in un mezzo capolavoro, aspetteremo con ansia il già annunciato quinto capitolo.

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