Posti in piedi in Paradiso: la recensione di ettoregna
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Posti in piedi in Paradiso: la recensione di ettoregna

Posti in piedi in Paradiso: la recensione di ettoregna

Ancora una volta Carlo Verdone ci fa vivere una serie di storie intrecciate tra loro sempre sulla linea del tagicomico, inconfondibile firma dell’attore-regista romano.
“Posti in piedi in paradiso” ci porta dentro la quotidianetà di tre uomini divorziati, rendendo bene l’idea della situazione sicuramente penalizzata che gli uomini vivono quando il divorzio incombe. C’è da dire che spesso, la causa stessa della separazione è dovuta a loro e alle loro debolezze tipiche del maschio. Il film infatti porta sullo schermo, sempre con ironia e tanta comicità, le fragilità dell’uomo quali il sesso, le donne, i soldi ma anche l’amore, il troppo amore che spesso confonde e rende ciechi e che porta, come nel caso di Ulisse (Carlo verdone), al fallimento totale. I personaggi di questa storia vengono resi al pubblico per quelli che sono: meschini, coatti, a volte quasi un pò cattivi e opportunisti, altre buoni e un pò ingenui sopratutto quando hanno a che fare con i figli che conosco i genitori molto meglio di quello che ci si possa aspettare. Ulisse (Verdone), Fulvio (Favino) e Domenico (Giallini) si ritroveranno così, senza rendersene conto, a cercare di riscattare le loro vite alla ricerca di un posto in paradiso.
Ottimo il cast con un sempre bravo Pierfrancesco Favino, esilarante Marco Giallini e un’ottima Micaela Ramazzotti, perfetta nei panni della svampita e stralunata cardiologa dalla vista sentimentale al quanto incasinata.

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