PPZ - Pride and Prejudice and Zombies: la recensione di Daniela Bizzarro
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PPZ – Pride and Prejudice and Zombies: la recensione di Daniela Bizzarro

PPZ – Pride and Prejudice and Zombies: la recensione di Daniela Bizzarro

Pride and Prejudice and Zombies o Orgoglio e pregiudizio e zombie è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Grahame-Smith, che dietro suggerimento del suo editore, ha “arricchito” il testo originale di Jane Austen con brani dallo stile horror-azione.

Diretto da Burr Steers (Segui il tuo cuore), il film è ambientato nell’Inghilterra di inizio Ottocento così come la storia c’è la descrive, solo che stavolta abbiamo un’infestazione di zombie in atto a causa di una misteriosa epidemia. Vista la delicata “situazione sociale”, sapersi difendere diventa indispensabile per sopravvivere, e anche le giovani donne vengono inviate in Asia ad imparare le arti del combattimento.Tra tutte, sono le 5 figlie del Signor Bennet a distinguersi per la maestria nell’uso della spada, con scontento della madre, che le vorrebbe invece sistemate e maestre di altri tipi d’arte, come quella della seduzione.L’occasione per l’ingresso in società si presenta con il signor Bingley (Douglas Booth),un giovane scapolo, che trasferitosi da poco in città organizza un ballo, dove Jane (Isabella Heathcote), la più grande tra le sorelle, conquisterà il suo cuore, mentre la sorella Elizabeth (Lily James) s’innamorerà di Darcy (Sam Riley), un cacciatore di zombie, amico di Bingley.

Se andando al cinema ci si aspetta d’assistere ad una parodia del romanzo di Jane Austen, con lotte contro gli zombie stile Resident Evil, si rischia di rimaner delusi: gli unici corpo a corpo sono presenti nei primi minuti della pellicola e, la storia è un ri-adattamento di quella originale, che finisce per venire subito a galla, grazie a citazioni testuali del romanzo sullo stile di Romeo+Giuletta. Anche i personaggi sono descritti così come chi ha letto il romanzo se li ricorda, fatta eccezione per il pastore Collins (Matt Smith/Doctor Who), rappresentato come particolarmente goffo, e Lady Catherine de Bourgh ( Lena Headey ) che da odiosa vecchia è stata promossa ad onorata cacciatrice di zombies.

Al fascino di una storia d’amore senza tempo però, il regista unisce
l’attuale tendenza del cinema hollywoodiano verso le eroine femminili,condendo il tutto con una buona dose d’azione e humor, che da a PPZ un equilibrio e quel pizzico di follia che lo rende un prodotto speciale nel suo genere. Tra battute comiche, dichiarazioni d’amore, zombies, battaglie e vestiti ottocenteschi, che forniscono all’azione un qualcosa in più, le due ore del film vanno via veloci, facendo si che lo spettatore non possa far a meno d’uscire dalla sala sorridente.

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