Prendimi!: la recensione di Mauro Lanari
telegram

Prendimi!: la recensione di Mauro Lanari

Prendimi!: la recensione di Mauro Lanari

Un film d’un’altra epoca, quell’eroica senz’eroi dei cinecomics. Se “Le Quatre Cent Coups” di Truffaut (1959) si presentava com’un lirico biopic sulle difficoltà dell’infanzia alle quali sopravvivere con la letteratura (Balzac) e la cinefilia, al contrario “Tag” mostra sia la piena consapevolezza dell’odierno sbandamento epocale, un’inesorabile deriva vers’invecchiamento, malattie nefaste e morte, sia l’unica strategia di sopravvivenza finora escogitata. Dunque anch’esso è sia un survival movie ch’un biopic anche s’il numero dei personaggi reali è stato dimezzato, tuttavia la metà residua del cast eccelle e ci mostra l’unico rimedio sin qui decente al disastro esistenziale: colmar’il tempo con un gioco apparentemente stupido ch’invece serv’almeno a condividere con l’amicizia il tracollo. Da brividi la cover acustica di “Lake of Fire” di Eric Bachmann.

© RIPRODUZIONE RISERVATA