Quasi amici: la recensione di Stefano94
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Quasi amici: la recensione di Stefano94

Quasi amici: la recensione di Stefano94

VOTO: 6,8/10

Philippe è un miliardario tetraplegico che sta cercando qualcuno che si prenda cura di lui. Durante una sessione di colloqui per scegliere il candidato ideale arriva nella stanza Driss, un disoccupato cronico che sta cercando in tutti i modi di tenersi il suo sussidio di disoccupazione. Malgrado la sua riluttanza e speranzoso di tornare alla sua vita piatta, Driss viene convocato nuovamente il giorno dopo per cominciare la prova. Philippe infatti era stato molto colpito dalla sua personalità e decide di prenderlo in prova per un mese. In questo piccolo lasso di tempo i due impareranno a conoscersi, entrando sempre di più l’uno nella vita dell’altro, fino a diventare quasi fratelli.

Diretto da Olivier Nakache e Eric Toledano, il film risulta essere il più grande successo al botteghino francese, e in più ha lanciato l’attore Omar Sy nel panorama cinematografico europeo e non solo.

Nel ruolo del miliardario Philippe abbiamo un fantastico Francois Cluzet. La sua figura è molto interessante, poiché è quella di un uomo che aveva tutto, ma dopo un incidente non ha più potuto muovere un arto. Malgrado tutti i dottori e i domestici che lo seguono, decide un giorno di mettere la sua vita nelle mani di un estraneo, facendo preoccupare i parenti che lo mettono in allerta nei confronti del suo nuovo accompagnatore. Driss, peraltro, è un personaggio che fa parlare. Al colloquio con Philippe, quasi lo supplica di NON dargli il lavoro, tanto è attaccato al suo sussidio di disoccupazione e alla sua vita fatta di canne con gli amici e litigi con la famiglia. L’opportunità offertagli da Philippe però lo porterà ad esplorare un mondo di cui aveva solo dei pregiudizi, e con tali pregiudizi ci vivrà dentro, rendendo esilarante quel mese di vita passato con il suo nuovo amico. Schiacciato dalle pressioni della vita e dalla sua situazione, Philippe arriverà a chiedere aiuto a Driss, chiedendogli di “andare a respirare un po’” tanta ormai è la pressione che ha addosso. Un mese, soltanto un mese ed entrambi si ritrovano con un amico/fratello del quale non sapevano l’esistenza, un’amicizia bella perché spontanea, necessaria perché vitale.

Un film leggero, ironico, supportato per tutto il tempo da una fantastica colonna sonora scritta da Ludovico Einaudi, che tesse le trame di questa storia attraverso il suo pentagramma.

Il film è ispirato alla storia vera di Philippe Pozzo di Borgo e del suo aiutante Yasmin Abdel Sellou.

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