Di young adult che trattano il tema della malattia ce ne sono sempre di più, al punto da aver creato una sottocategoria di genere, quella dei cancer-movie, con Colpa delle Stelle a fare da capolista.
E Me and Earl and the Dying Girl (che arriva in Italia con il titolo Quel fantastico peggior anno della mia vita – sulla capacità tutta italiana di storpiare i titoli si potrebbe fare un articolo a parte) è proprio un indie cancer movie.
Greg (Thomas Mann – incluso dalla rivista Variety nella lista dei 10 attori da tenere d’occhio nel 2015) è un liceale dell’ultimo anno deciso a terminare la sua carriera scolastica rimanendo un anonimo studente, schivo ad ogni tipo di interazione sociale. Il suo comportamento, negli anni, l’ha portato ad avere un unico amico: Earl (RJ Cyler), con il quale si diverte a realizzare “nerdissime” parodie di film cult.
Tutto cambia però quando la madre di Greg (Connie Britton – American Horror Story) lo costringe a frequentare Rachel (Olivia Cooke), una compagna di scuola malata di leucemia…
Alfonso Gomez-Rejon (ex assistente di Scorsese e Iñárritu, al suo secondo lungometraggio), basandosi sull’omonimo romanzo di Jesse Andrews – che è anche sceneggiatore -, confeziona un film dal tono ironico, divertente e mai patetico, nonostante la tragicità dell’argomento.
Se c’è qualcosa che possiamo rimproverargli è l’eccesso di furbizia indie-chic e citazioni che ammiccano ai nerd/appassionati di cinema. Un costante dialogo implicito con lo spettatore, che finisce con l’avere il doppio effetto di divertire e infastidire.
Caratteristiche che però gli americani sembrano apprezzare, soprattutto dalle parti dello Utah dove il film, partecipando al Sundance Film Festival, ha collezionato ben due premi (premio del pubblico e il gran premio della giuria).
Di certo impeccabili i giovani protagonisti, cui spettava l’arduo compito di emozionare senza impietosire, così come la colonna sonora e la fotografia di Chung Chung-hoon (Old Boy).
Nel complesso un film a cui non si riesce a voler male, ma che strafa nel tentativo di piacere.
Leggi la trama e guarda il trailer
Mi piace: il racconto di un’amicizia non convenzionale
Non mi piace: la confezione indie-chic, che odora di furbizia
Consigliato a chi: ama i racconti di formazione
Voto: 3/5
© RIPRODUZIONE RISERVATA