Quo Vado?: la recensione di salvatore89
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Quo Vado?: la recensione di salvatore89

Quo Vado?: la recensione di salvatore89

Checco è stato allevato dal padre con il mito del posto fisso. A quasi quaranta anni vive quella che ha sempre ritenuto essere la sua esistenza ideale: scapolo, servito e riverito dalla madre e dall’eterna fidanzata, assunto presso l’ufficio provinciale Caccia e pesca, dove il suo incarico consiste nel fare timbri comodamente seduto alla scrivania. Ma le riforme approdano anche per Checco, e quella che abolisce le province lo coglie impreparato: il suo status di single sostanzialmente sbarazzino lo rende idoneo alla richiesta “volontaria” delle dimissioni, a fronte di una buonuscita contenuta della dirigente granitica Sironi. Ma Checco, suggerito dal senatore che l’ha “sistemato”, non cede alle richieste della “liquidatrice”, e lei, al fine di liberarsene, lo spedisce in giro per tutta l’Italia, dal profondo Nord fino a Lampedusa, nelle sedi più disagiate e scomode. Checco si adatta e non molla. Alla Sironi non resta che tentare un’ultima carta: mandare l’impiegato al polo nord, in mezzo alle nevi perenni e agli orsi bianchi. Per fortuna al Polo c’è Valeria, una ricercatrice di grandi ideali e di larghe vedute che cambierà il destino del nostro eroe e gli farà scoprire i piaceri (e le responsabilità) di una vita civile.
Alla sua quarta commedia per il grande schermo Luca Medici racconta un’altra visione attuale del nostro amato Bel paese’Aspirazione del posto fisso è per tutti quanti noi, in questi tempi, un vero e proprio miraggio. Un “ terno al lotto “. Difficile ma non impossibile. Lo spiritaccio del comico Zalone sembra edulcorato e, nonostante la storia accattivante e il fuoco di fila di battute gustose, viene meno la sua brio più genuinamente polemica e più “involontariamente” politica. Il risultato è una commedia divertente, ben congegnata dal punto di vista narrativo e ben recitata da tutto il cast (a cominciare dall’esilarante Medici) ma più addomesticata, e meno deliziosamente iconoclasta delle precedenti. Il film Quo Vado? arriva al cinema in una quantità spaventosa di copie , 1500 , subito dopo l’uscita di Star Wars, dei cinepanettoni e il lungometraggio Il ponte delle spie. Se la prima parte del film, quella in cui il comico (e il suo regista-autore Gennaro Nunziante) lancia frecciate alla Tav, ai centri di accoglienza, ai “condannati alla partita Iva” e ai prepensionatori in carriera faceva sperare in una vena più caustica e critica, la seconda parte finisce con lo stemperarsi in un buonismo incongruente con l’essenza comica di Checco, capace di volgarità mirata e d’irriverenza verso ogni forma di perbenismo.
Quell’essenza che appare invece in tutta la sua carica satirica nelle due canzoni che Checco canta a chiose del film, “I Am an Italian boy” “mafia, pizza e maccheroni” e “La prima Repubblica”, quella che “non si scorda mai”.

Salvatore Cuccia

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