Rango: la recensione di lilly 78
telegram

Rango: la recensione di lilly 78

Rango: la recensione di lilly 78

Il primo film animato di G.Verbinski, “RANGO”, è,in una sola parola,carinissimo,un vero film western fatto cartoon.Ogni particolare è un riuscito omaggio al “vecchio” genere western:le inquadrature,le pause, le battute, la colonna sonora(piacevolissima),il tutto reinventato in chiave comica e reinterpretato in un mondo di camaleonti, gufi, serpenti e bizzarri esemplari animali.C’è una bella trama che è,forse inconsapevolmente, un messaggio ambientalista sulle scelte, spesso scellerate, della razza umana;e c’è il tema,sempre attuale, della ricerca di se stessi.Rango è un camaleonte pasticcione alla ricerca di se stesso,appunto,con un talento straordinario per la recitazione e questo talento fa di lui un eroe convincente agli occhi degli abitanti(anchh’essi in cerca di speranze)di una cittadina “polverosa”e segnata dal proprio destino.La sua naturale capacità di “camaleontizzarsi” ad ogni situazione, lo costringe a cercare qual’è il suo ruolo nella vita reale, in un mondo immensamente grande e vario, forse troppo, per un animale piccolo come lui.Ma dopo vari pasticci in cui lo seguirà tutta la città,trova il coraggio di credere nelle proprie capacità,ed è allora che si trasforma nel vero eroe:l’eroe di se stesso che salva la comunità.Il film non è esilarante ma è divertente e spassoso quanto basta.Forse è un pò troppo lungo(quasi due ore) per un pubblico infantile(parola di mamma!),perchè il ritmo è troppo lento, tipicamente western. Ma resta comunque una bella esperienza da godersi fino in fondo.Lilly78

© RIPRODUZIONE RISERVATA