Sembra che ultimamente più la gente se le dà di santa ragione e più un film ha successo!
Questa volta però non si tratta di semplici persone che si pestano a sangue per intrattenere il pubblico, ma a picchiarsi sono dei robot, con l’obiettivo di distruggersi fino all’ultimo bullone.
La storia di “Real Steel” è ambientata in un futuro non molto lontano in cui la boxe si è talmente evoluta, che non sono più le persone vere a combattere, ma dei robot, comandati dagli umani. Sembra infatti che nel corso degli anni il pubblico volesse vedere sempre più violenza sul ring, fino a limiti estremi, e quindi si è trovata questa soluzione poichè la “boxe umana” non era più sufficiente.
Charlie (Hugh Jackman) è un pugile che ha ormai appeso i guantoni al chiodo e che per riuscire a restare nell’ambiente del combattimento, si è dovuto adattare all’evoluzione e si è lanciato nel mondo della robot-boxe. Purtroppo gli affari per lui non vanno per niente bene, deve molti soldi a molte persone per nulla simpatiche, e a peggiorare la sua già precaria situazione, arriva il figlio undicenne, Max (Dakota Goyo), che aveva abbandonato fin dalla nascita, che, recentemente rimasto orfano della madre, è costretto a passare con lui l’estate.
Dopo un inizio turbolento, i due riescono ad affrontare bene o male il loro rapporto padre-figlio, grazie anche alla scoperta del piccolo di un vecchio robot da allenamento, Atom, che si rivelerà essere una grandissima fonte di guadagno, di fama e di soddisfazione. Quell’ammasso di ferraglia infatti, dopo svariate migliorie apportate da Max, si rivelerà essere un ottimo combattente, tanto da riuscire a tenere testa fino all’ultimo all’attuale campione mondiale, Zeus.
Combattimenti realistici fra robot si amalgamano alla perfezione al racconto del difficoltoso, ma con lieto fine, rapporto padre-figlio fra Charlie e Max.
Fino all’ultimo si rimane con il fiato sospeso in attesa di scoprire cosa ne sarà del tanto amato Atom. Perchè sebbene sia solo un ammasso di ferraglia, nel corso della storia viene molto umanizzato e ci si preoccupa per la sua sorte.
Gli effetti speciali sono ben realizzati e i robot sembrano reali… non si andrebbe mai a pensare che in realtà Atom non è davvero lì sul ring a ballare insieme al piccolo Max.
Lode anche a Hugh Jackman e Dakota Goye che hanno interpretato divinamente i loro ruoli facendoci commuovere e ridere allo stesso tempo con le loro gag, con i loro discorsi seri o con il combattimento finale in cui Charlie torna a combattere, anche se solo per comandare le mosse di Atom.
Peccato per il ruolo relativamente marginale di Evageline Lilly, Bailey, che si è dimostrata un’ottima spalla e voce della coscienza per Charlie.
In definitiva un ottimo film per chi ama l’azione, i robot e tutto quello che concerne la tecnologia futura (bellissimo il cellulare del protagonista), ma anche per chi ama i drammi familiari a lieto fine.
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