Mettete assieme in un solo calderone spruzzate di pugilato, azione a base di robot, affetti e relazioni toccanti, evoluzioni con tanti ricami divertenti, tutti frutto di un lavoro di sceneggiatura azzeccato e potrete vedere un film di intrattenimento genuino e coi fiocchi: Real steel.
Una trama con l’elemento portante della novità, e con alcuni richiami stile deja vu dal peso irrisorio (in riferimento a transformers, over the top e rocky), che pone l’enfasi sui rapporti interpersonali (sviluppati in modo delicato e appassionante), continue sdrammatizzazioni coerenti e divertenti, azione sportiva ne invadente ne pomposa ed effetti speciali perfettamente a tono nella causa.
Il pezzo forte del film sono due, il modo in cui si evolvono i rapporti tra i protagonisti (padre, figlio ed ex non ex ragazza) visto il loro intenso carico empatico ed i continui spunti di frizzante alleggerimento che rendono la pellicola capace di una grande ondata di divertimento.
Il film si rende quindi in buona sostanza una perfetto prodotto di intrattenimento, niente di spettacolare se si è alla ricerca di un minuzioso lavoro culturale, ma che si eleva a pieno titolo nel rango di cinema piacevole, accomodante ma soprattutto empatico e dilettevole.