Quasi un secolo di contagiosa follia, ma tra violente martellate ed esplosioni la cosa più assurda è un’altra: i Looney Tunes non sono mai stati al cinema. Non con un film interamente animato quantomeno (escluso il documentario Bugs Bunny: Superstar del 1974 narrato da Orson Welles), ma adesso le cose sono cambiate: arriva nelle sale, distribuito da Lucky Red, Looney Tunes: Un’avventura spaziale, ma prima Daffy Duck e Porky Pig hanno fatto un salto anche al Lucca Comics & Games.
Presentato in anteprima nella terza giornata di fiera, il film diretto da Peter Browngardt (negli ultimi anni già regista della serie animata) rappresenta quindi una tappa storica per il franchise di Warner Bros., storicamente l’alternativa animata all’impero Disney. Se la casa di Topolino, Paperino e Pippo ha però sempre puntato sulla magia, quella di Bugs Bunny, Daffy Duck e tutti gli altri personaggi ha preso la strada della follia. Da quel primo Sinkin’ in the Bathtub del 1930 sono passati quasi cento anni e i Looney Tunes hanno attraversato varie ere, compresa quella d’oro tra gli anni ’40 e ’60 che ha visto la serie Merrie Melodies espandersi con l’arrivo di personaggi come gatto Silvestro, Yosemite Sam, Marvin il Marziano, Speedy Gonzales, il Diavolo della Tasmania, Wile E. Coyote e Beep Beep e l’elenco è ancora lungo. La sostanza, però, non è cambiata, neppure dopo tutto questo tempo.
Per Looney Tunes: Un’avventura spaziale (titolo italiano di The Day the Earth Blew Up: A Looney Tunes Movie) e la prima volta al cinema in tutto il mondo sono stati scelti come protagonisti Duffy Duck e Porky Pig (entrambi interpretati da Eric Bauza nella versione originale), qui fratellastri cresciuti insieme tra disastri e risate. Una volta cresciuti, le cose non sono cambiate e i due sono rimasti i soliti adorabili pasticcioni di sempre, non proprio i più adatti (apparentemente) a scoprire un’invasione aliena sulla Terra. Tramite una speciale gomma da masticare, un’extra-terrestre sta tentando di controllare gli abitanti del pianeta per portare avanti un suo misterioso piano e solo Daffy, Porky e Petunia Pig possono fare qualcosa a riguardo.
Li abbiamo visti in Space Jam nel 1996, in Back in action nel 2003 e nel sequel Space Jam: A New Legacy nel 2021, ma mai prima d’ora i Looney Tunes hanno goduto di così tanta libertà creativa per un lungometraggio destinato alla sala. Un azzardo, forse, ma da abbracciare col sorriso: in Un’avventura spaziale ci sono tutti gli elementi che hanno reso grande il franchise, quelle meccaniche di ultra-violenza senza conseguenze che si sviluppa normalmente su tre livelli: il primo è la premessa di assurdità (Wile E. Coyote che dipinge sulla parete di una montagna un finto tunnel sperando che Beep Beep ci finisca contro), il secondo piega la realtà della follia (il road runner ci passa comunque attraverso) e il terzo la ristabilisce a discapito del protagonista di turno (il povero Wile ci va a sbattere oppure viene investito da un treno o camion sbucato proprio da quello stesso finto tunnel).
Una formula che ritroviamo in tanti modi e forme in Un’avventura spaziale, film che mescola insieme diverse influenze animate e soprattutto ispirazioni cinematografiche: da L’invasione degli ultracorpi a Deep Impact e Armageddon, passando anche per Il Re Leone. Blande influenze horror, sci-fi, persino battute a doppio senso e molto altro (partono anche canzoni di Bryan Adams e dei R.E.M.: se ci avessero detto che un giorno avrebbero fatto parte di un film dei Looney Tunes…), ma a prevalere è proprio l’idea che dietro questo film ci sia un’enorme passione e debito nei confronti di un franchise che ha fatto la storia e che forse non ha mai avuto lo spazio che meritava sul grande schermo.
Se questa pazza e divertente avventura potrà segnare un nuovo corso per Bugs, Duffy e gli altri Looney Tunes è ancora presto per dirlo, ma per i fan rappresenta sicuramente un appuntamento imperdibile. Dopo l’anteprima al Lucca Comics & Games, arriverà nelle sale italiane dal 7 novembre 2024. E si spera che non sia tu-tu-tu-tutto, gente!
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