Operation Fortune: Jason Statham è la nuova spia che ci provava, ma non ce la fa. La recensione del film
telegram

Operation Fortune: Jason Statham è la nuova spia che ci provava, ma non ce la fa. La recensione del film

Guy Ritchie torna con un nuovo action impaccato di star, ma il risultato è molto deludente

Operation Fortune: Jason Statham è la nuova spia che ci provava, ma non ce la fa. La recensione del film

Guy Ritchie torna con un nuovo action impaccato di star, ma il risultato è molto deludente

operation fortune recensione
PANORAMICA
Regia
Sceneggiatura
Interpretazioni
Fotografia
Montaggio
Colonna sonora

Arriva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW dal 17 aprile 2023 Operation Fortune: Ruse de Guerre, il nuovo film d’azione di Guy Ritchie con protagonista Jason Statham. È stato a lungo rimandato, ma questa volta non per colpa della pandemia: previsto per il 2022, è slittato fino ai primi mesi di quest’anno per evitare problemi dovuti alla rappresentazione di alcuni gangster ucraini presenti nel film, in concomitanza con la guerra scoppiata in Ucraina. Tristemente, è l’ultimo dei suoi problemi.

Guy Ritchie prosegue il suo sodalizio con l’attore di The Transporter e della saga de I Mercenari dopo il recente La furia di un uomo – Wrath of Man, proponendo uno spy action in cui Statham interpreta Orson Fortune, super agente segreto chiamato a risolvere una potenziale crisi mondiale. Alcuni criminali hanno rubato un misterioso dispositivo noto come “La Maniglia”. Non si sa bene cosa sia in grado di fare, ma c’è chi è disposto a pagare 10 miliardi di dollari per averlo. Di mezzo c’è un trafficante d’armi (interpretato da Hugh Grant) e l’unico modo per avvicinarlo è coinvolgere la stella del cinema Danny Francesco (Josh Hartnett). Della squadra fanno parte anche il tuttofare interpretato dal rapper britannico Bugzy Malone e soprattutto l’esperta in comunicazioni e hacking Sarah, che ha il volto di Aubrey Plaza.

Negli ultimi anni il regista inglese è stato preso da una particolare schizofrenia artistica dai risultati altalenanti: dopo gli esordi con Lock & Stock – Pazzi scatenati, Snatch – Lo Strappo e il disastroso Travolti dal destino, ha trovato giusta fama e una sua precisa dimensione nel dittico di Sherlock Holmes con protagonista Robert Downey Jr. Da lì ha perfezionato alcuni suoi precisi tratti autoriali rivisti poi in Operazione U.N.C.L.E, nel fantasy epico King Arthur e nel recente The Gentlemen, ovvero film con una brillante verve comica e un montaggio serrato all’insegna del divertimento declinato su generi non propriamente esilaranti per definizione.

Rispetto a questa direzione intrapresa, Operation Fortune gli fa però fare parecchi passi indietro. Nella storia scritta con Ivan Atkinson e Marn Davies non ci sono guizzi di originalità, ma solo un blando tentativo di costruire attorno a Jason Statham un personaggio che possa garantire un franchise più o meno duraturo, una sorta di wannabe James Bond o Jason Bourne che tuttavia si perde in pigre costruzioni dei personaggi, caratterizzati da piccoli dettagli (come il fatto che al protagonista piaccia il vino) ma completamente respingenti dal punto di vista empatico perché assolutamente piatti, e la riproposizione di continui cliché del genere spy action. 

Particolarmente clamoroso è il confronto con Red Notice, altro recente e deludente action targato Netflix: Jason Statham è intercambiabile con Dwayne Johnson, Aubrey Plaza ha rubato il vestito rosso a Gal Gadot e Josh Hartnett lo smoking bianco a Ryan Reynolds. Altro evidente paragone è quello con Il talento di Mr C., nel quale la versione parodistica di Nicolas Cage sfrutta la sua fama per infiltrarsi in un gruppo di criminali. Proprio come accade nel piano messo in piedi in Operation Fortune. Il film di Rawson Marshall aveva quantomeno dalla sua un discreto guizzo finale, quello di Tom Gormican il carisma del suo protagonista: Guy Ritchie invece in mano non ha neppure una coppia per poter bluffare.

L’elemento di maggior pregio, ovvero l’utilizzo della fantomatica Maniglia come MacGuffin lascia cadere presto il suo mistero e tutto quello che resta sono personaggi bidimensionali che procedono per battutine, doppi sensi e un’apparente invincibilità che azzera rapidamente la tensione. Il contenuto è un mix di cose viste e riviste, la forma è lontana dai vezzi registici del suo autore: Orson Fortune è la nuova spia che ci provava, ma in questo (primo) caso ha fallito.

Foto: Saturn Films, Burr! Productions

© RIPRODUZIONE RISERVATA