Operazione Speciale: Lioness, la guerra è (anche) una cosa da donne. La recensione della serie su Paramount+
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Operazione Speciale: Lioness, la guerra è (anche) una cosa da donne. La recensione della serie su Paramount+

Taylor Sheridan, il creatore di serie come Yellowstone e Tulsa King, torna con una serie d'azione al femminile

Operazione Speciale: Lioness, la guerra è (anche) una cosa da donne. La recensione della serie su Paramount+

Taylor Sheridan, il creatore di serie come Yellowstone e Tulsa King, torna con una serie d'azione al femminile

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PANORAMICA
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C’è qualcosa di immediatamente riconoscibile nello stile di Taylor Sheridan, creatore delle fortunate serie Yellowstone e derivati, Mayor of Kingstown, Tulsa King e ora della nuova Operazione Speciale: Lioness. Per molti si tratta di un semplice conservatorismo d’assalto, di una quasi anacronistica maniera di fare cinema e televisione che non manca di strizzare l’occhio all’America più dura e pura. A ben vedere, però, nei suoi prodotti c’è sempre molto altro e anche la nuova serie lo conferma.

Operazione Speciale: Lioness è incentrata su un programma militare della CIA che esiste realmente, formato da donne addestrate a infiltrarsi in ambienti ostili e arrivare all’obiettivo (terroristi, signori della guerra e quant’altro) sfruttando gli agganci con le figure femminili presenti nelle loro famiglie. Nella serie, a guidare la squadra è Joe, interpretata da Zoe Saldaña, mentre la nuova recluta che entra a far parte del programma è Cruz (Laysla De Oliveira), donna con un pesante passato fatto di abusi e oppressioni che cerca nei marine e nella guerra la sua occasione per dimostrarsi forte e prendere il controllo della propria vita.

Joe e Cruz sono modelli femminili quasi archetipici nell’idea di cinema e serialità old school di Taylor Sheridan: non ne condividono la ferale sensualità, ma il piglio caratteriale è lo stesso dietro al personaggio di Kelly Reilly in Yellowstone. Donne forti, a tratti forse persino troppo “mache” per l’idea di empowerment femminile attuale e che si vorrebbe dare a tutto il progetto, ma sicuramente anni luce lontane da qualsiasi idea di fanciulla da salvare.

A Taylor Sheridan si può obiettare che per essere forti i suoi personaggi femminili non devono per forza incarnare aspetti tossici della mascolinità, quali estrema tendenza alla violenza, difficoltà a parlare dei propri sentimenti e altri aspetti, ma siamo comunque distanti dall’etichetta di paladino dei conservatori che in molti tentano di incollargli addosso. Sheridan è sì interessato a esplorare in chiave moderna alcuni dei generi più duri e maschi della storia del cinema (il western, guerre e spie) ma lo fa sempre stando attento a non nascondere le ombre che questo sistema porta con sé.

Yellowstone per esempio solo apparentemente è un racconto su un vecchio cowboy che mette proprietà privata e diritto a sparare a chiunque la metta in discussione sopra ogni cosa, così come Operazione Speciale: Lioness non è pura esaltazione della guerra e delle tattiche “da Guantanamo” spesso imputate agli Stati Uniti. Ne vengono infatti mostrati contraccolpi psicologici ed emotivi, le conseguenti difficoltà a mantenere una vita privata e familiare quanto più sana e normale possibile, così come alcune evidenti storture. La maniera in cui lo fa, sfruttando anche la regia spesso in sottrazione di John Hillcoat (The Road), è però in tutto e per tutto un prodotto della sua visione artistica: personaggi forti e segnati dalla vita gettati in pasto ad un mondo ostile. 

Non gli riesce sempre benissimo (dopo il bellissimo 1883, l’altro prequel con Harrison Ford e Helen Mirren è stato invece un mezzo pasticcio), ma dà sempre la sensazione di avere pieno controllo della materia narrativa e soprattutto dei personaggi. In questo caso lo aiutano anche il “tocco femminile” di Zoe Saldaña in un ruolo che richiama quello di Jessica Chastain per Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, inoltre l’attrice è anche produttrice assieme a Nicole Kidman, altro personaggio di punta dello spy thriller disponibile su Paramount+

Come sempre, Sheridan dà anche idea di imbastire trame e situazioni perfette per il piccolo schermo e per un lungo sfruttamento. Operazione Speciale: Lioness potrebbe benissimo andare avanti per più stagioni o dare vita ad altri spin-off, proprio come fatto in tutti gli altri casi. Il creatore e sceneggiatore è sempre più punta di diamante della televisione americana, nonostante le critiche che puntualmente gli piovono addosso e alle quali risponde mostrando la stessa tempra dei suoi personaggi.

Foto: Paramount+

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