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The Princess: e vissero tutti menati e contenti. La recensione dell’action fiabesco su Disney+

Sulla piattaforma streaming è disponibile l'action fantastico di Le-Van Kiet che punta a riscrivere le regole delle fiabe

The Princess: e vissero tutti menati e contenti. La recensione dell’action fiabesco su Disney+

Sulla piattaforma streaming è disponibile l'action fantastico di Le-Van Kiet che punta a riscrivere le regole delle fiabe

the princess
PANORAMICA
Regia (3)
Sceneggiatura (2.5)
Interpretazioni (3.5)
Fotografia (3)
Montaggio (3)
Colonna sonora (2.5)

Specchio, servo delle mie brame, chi è la più brava a menare del reame? La risposta arriva grazie al sorprendente action fantastico al femminile uscito su Disney+, The Princess. Diretto dal vietnamita Le-Van Kiet, punta a riscrivere il paradigma fiabesco della principessa in pericolo – e lo fa a suon di botte e ammazzamenti vari.

Si parte dal più classico dei setting: la principessa senza nome, interpretata da Joey King (The Dark Knight Rises, The Conjuring e The Kissing Booth), è rinchiusa sulla cima di una torre, ma questa volta non serve nessun principe per salvarla e nessun bacio per risvegliarla. Ci pensa da sola: da esperta guerriera che rifiuta l’etichetta di figlia femmina da dare in sposa per salvare le sorti del regno, si fa largo lungo tutta la torre per salvare la sua famiglia dalle angherie di un principe violento e tirannico (Dominic Cooper, The Preacher).

La struttura di base richiama fortemente The Raid, il film di arti marziali indonesiane diretto da Gareth Evans, ma al contrario: il percorso della Principessa parte dall’alto e va a scendere, incontrando via via soldati sempre più forti e sfide più difficili – uno schema narrativo che deve evidentemente molto alle meccaniche videoludiche. The Princess (QUI il trailer) è molto chiaro sin dalle sue premesse, quindi: vuole riempire la casella dell’action femminile, declinandolo nel genere fiabesco e scardinandone i cliché. 

Lo fa letteralmente pezzo per pezzo: la discesa dalla torre è un percorso che porta all’adoubement dell’eponima Principessa (non a caso senza nome), alla sua ammissione al cavalierato e al riconoscimento della sua natura guerriera. Ad ogni scontro, si strappa via via parti del suo abito da costretta sposa e si equipaggia invece con un vestiario più consono non solo alla missione, ma anche a come lei stessa vuole presentarsi al padre re e al resto del regno. Una svestizione e vestizione metaforicamente grossolana, ma efficace nella sua semplicità.  

Pur senza la sanguinosa e ferina brutalità di un film come Revengeil bellissimo rape and revenge movie di Coralie Fargeat con l’italiana Matilda LutzThe Princess resta perfettamente onesto nelle sue intenzioni: un film d’azione disposto a lesinare su molti aspetti (effetti speciali soprattutto) per rimanere concentrato sullo spettacolo, sulle coreografie e sulla giusta dose di violenza, non troppo edulcorata ma neppure splatter.

Il risultato finale è un film sorprendente per il rapporto semplicità-divertimento: The Princess punta ad un evidente target femminile giovane, gli consegna un modello diverso, più vicina alla tenacia vendicativa di John Wick che alla passività delle classiche principesse Disney (pre Mulan, quantomeno). Con dei muscoli e delle mosse del genere, dopotutto, chi ha bisogno di un principe?

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