“Remember” è una specie d’incrocio fra “Memento” (2000) e “Munich” (2005): l’amnesi’anterograda del film dei Nolan viene sostituita con una demenza senile che consente di risparmiarc’il “mindbender movie” per una struttura narrativa lineare, e del film di Spielberg viene recuperata la ferocia della rappresagli’ebraica, solo ch’il regista di Cincinnati poteva permettersi tant’antisemitismo come contraltare di “Schindler’s List” (1993), mentr’Egoyan non mi pare disponga d’un background cinematografico per un’operazione del genere. Così Landau finisce col risultar’il più criminale del mazzo, lo Zev/”lupo” più cinico, odios’e manipolatore. S'”il passato non può guarire senza giustizia”, qui si schianta lo spartiacque col giustizialismo progettat’e architettato a 70 anni di distanza. “Per certe colpe non si può chiedere perdono”, ma neppure una condann’a morte come vendetta personale. Il germe del male scivola dal carnefice nazist’alla vecchia vittima or’aguzzino spietato, e con ciò il “politicamente scorretto” divent’un eufemismo.
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