Ruby Sparks: la recensione di Emilia Iuliano
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Ruby Sparks: la recensione di Emilia Iuliano

Ruby Sparks: la recensione di Emilia Iuliano

«L’ho vista per la prima volta questa mattina. È come quel film, Harvey. Tranne il fatto che lei non è un coniglio gigante». Ma la donna dei sogni (in senso metaforico e non) di uno scrittore in crisi: Ruby Sparks. E il titolo della nuova opera degli acclamati registi di Little Miss Sunshine, Jonathan Dayton e Valerie Faris.

Un lungometraggio dal sapore fiabesco, la cui sceneggiatura avrebbe potuto tramutarsi in un onirico sci-fi, ma che nelle mani del duo di autori (nonché marito e moglie) si è trasformata in una brillante commedia, originale e intrisa di magia, degnamente scandita dall’emozionante colonna sonora di Nick Urata.

Merito anche della fresca e immaginifica penna della giovane figlia, nipote e compagna d’arte Zoe Kazan, che ha scritto la sceneggiatura ispirandosi al mito di Pigmalione (che tra letteratura, teatro e cinema – vedi, tra gli altri, My Fair Lady – è stato rivisto e corretto da diversi autori), riuscendo a plasmarlo a sua immagine e somiglianza.

Pescando dal proprio vissuto, la piccola Kazan ha dato vita a Calvin (Paul Dano), romanziere di successo a soli 19 anni ma subito dopo colpito dal “blocco dello scrittore” e la cui vita privata (sempre sull’orlo di una crisi di nervi) è costellata di incontri con donne invaghite della fama e del talento più che della persona, e il cui amico più caro è il cagnolino Scotty. Poi, come per incanto, un giorno in sogno viene folgorato da una ragazza, Ruby (Zoe Kazan), che rubandogli il cuore gli dona un improvviso slancio creativo. L’ispirazione, finalmente. Scrivendone, le visioni di Ruby si fanno sempre più frequenti e realistiche, fino a materializzarsi nella realtà. Senza sapere come e quando, la ragazza compare in carne e ossa nel suo appartamento. Dopo lo shock iniziale ed essersi accertato di non essere impazzito seriamente una volta per tutte («questa volta mi rinchiudono per davvero», è il suo primo pensiero all’arrivo di Ruby), Calvin capisce la portata dell’evento e delle sue conseguenze. Ogni parola scritta su Ruby, può plasmare la creatura secondo esigenze ed umore del creatore. Un potere incredibile quanto pericoloso e difficile da gestire, specie se di mezzo ci sono i sentimenti…

Ruby Sparks è dunque una commedia romantica dai toni agrodolci, ma soprattutto una storia dedicata al grande potere dell’immaginazione e all’esplorazione del controllo.

La prova di Dano è senza dubbio uno dei fiori all’occhiello del film, che brilla per una chiara impronta autoriale (a più mani), sensibilità, ritmo, ironia e pulizia dei dialoghi, efficaci e mai banali.

La coppia protagonista funziona benissimo sullo schermo, proprio come sembra nella vita: affiatati i due attori ben condensano la passione/aspirazione artistica tipica del cinema indipendente (dai quali entrambi provengono) e la presenza scenica dei blockbuster, seppure entrambi bellezze non convenzionali.

Buona e divertente anche la performance di un inedito Antonio Banderas nei panni del falegname hippie, nuovo compagno della madre di Calvin, interpretata da Annette Bening, a suo agio anche nel ruolo di una pazzerella e comica ex borghese convertita.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La prova di Dano è senza dubbio uno dei fiori all’occhiello del film, che brilla per una chiara impronta autoriale (a più mani), sensibilità, ritmo, ironia e pulizia dei dialoghi, efficaci e mai banali. La colonna sonora che sposa perfettamente le atmosfere cangianti del film

Non mi piace
Il drammatico climax pre-finale avrebbe potuto essere approfondito meglio

Consigliato a chi
Non vuole perdersi la migliore commedia dell’anno

Voto
4/5

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