Sanctum è il famoso film prodotto da Cameron e come dire che questo non si nota?Le profondità e gli scenari marini spettacolari sono caratteristici della passione del grande regista di Avatar ma anche riconducibili alle capacità del regista,l’australiano Grierson.Il tragico e ansiogeno evento si svolge in un sistema di grotte in Nuova Guinea,dove un gruppo di speleologi di fama mondiale sta cercando in tutti i modi di trovare dei condotti che permettano di passare attraverso l’isola e di uscire dall’altro capo,così realizando una delle migliori scoperte di quei tempi.Ma un tempesta,prevista per i giorni successivi,arriva imperterrita e contribuisce ad allagare una buona parte del sistema di grotte,precludendo il passaggio agli speleologi.Così il leader della “spedizione” Frank e suo figlio Josh partono insieme al finanziatore di quella grande impresa(accompagnato dalla fidanzata)per salvarsi la vita e uscire da quell’inferno.La paura di restare lì per sempre e gli stessi pericoli di quegli antri bui e claustrofobici incominciano a mietere vittime e presto il tutto si trasformerà in una lotta per la vita,”giocata”anche in modo sleale e da vigliacchi.Al primo impatto con quest’opera emerge il fatto che essendo Cameron il produttore,il 3D non delude le aspettative e la sua resa risulta migliore rispetto a molti altri film girati in 3D(da escludere quelli convertiti in 3D in post-produzione).La regia risulta pulita ed essenziale per un film neanche troppo facile da dirigere.Sublimi appaiono le riprese delle profondità,capaci di dare una “descrizione” visiva delle profonde grotte meravigliosa e impressionante oppure quando il copione lo richiede claustrofobica e brutale.Risulta ben studiata e ben resa sul grande schermo la difficoltà del rapporto conflittuale padre-figlio,che troverà la ricercata armonia solo sull’orlo del baratro.La sceneggiatura figura vivace ma non troppo convincente ma d’altro canto il cast nella sua varietà riesce a evidenziare l’impotenza di qualsiasi uomo davanti alla grandezza della natura,un uomo che pochissime volte è capace di riaffiorare dal baratro.
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