Saving Mr. Banks: la recensione di Barbara Monti
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Saving Mr. Banks: la recensione di Barbara Monti

Saving Mr. Banks: la recensione di Barbara Monti

Saving Mr. Banks
Di John Lee Hancock (2013)

Nel 1961, dopo quasi vent’anni di scambi epistolari, la scrittrice Pamela L. Travers accetta con riluttanza di recarsi a Los Angeles, dove la attende Mr. Walt Disney in persona, il quale cercherà con tutti i mezzi a sua disposizione di convincerla a cedergli i diritti del romanzo “Mary Poppins”, così da poterne realizzare un film. La Travers, terrorizzata all’idea che Disney trasformi la sua creazione in un film zuccheroso, tutto canzoncine e cartoni animati, oppone molta resistenza, tanto che l’impresa sembra impossibile. È solo quando Walt Disney intuisce che dietro la durezza e la scontrosità della scrittrice si cela un triste passato, che riuscirà poi a trovare il modo di appianare le loro divergenze. E il film sarà un successo.
John Lee Hancock realizza un film che getta luce su una storia sconosciuta ai più: quella di Pamela Lyndon Travers, scrittrice di origini australiane in seguito stabilitasi a Londra e autrice di una serie di romanzi sulla tata più amata di sempre, Mary Poppins (sono otto i romanzi a lei dedicati). Fondamentale il contributo fornito al regista da Richard Sherman, uno dei due musicisti (il fratello Robert è morto nel 2012) autori della colonna sonora del film nel 1964 e vincitori del premio Oscar per la miglior canzone Cam-Caminì.
Saving Mr. Banks porta avanti in parallelo le vicende di P.L. Travers adulta, alle prese con l’incontenibile solarità di W. Disney, e quelle di lei bambina, in Australia con la sua famiglia. Il continuo alternarsi dei due piani temporali incide sul ritmo del film, che a volte risulta un po’ fiacco. Inoltre, il sentimentalismo che caratterizza alcuni flashback rischia in più punti di scivolare – inutilmente – nel patetico.
Ottime invece le continue schermaglie tra la scrittrice adulta, Walt Disney e i suoi collaboratori, che alleggeriscono con una buona dose di humor la parte più drammatica della vicenda.
La scelta di Emma Thompson per impersonare l’arcigna scrittrice si rivela assolutamente indovinata. È, infatti, bravissima nel caratterizzare un personaggio ora freddo e scostante, ora fragile e bisognoso di lasciarsi andare. Spesso nel film vediamo dipinta sul suo viso un’espressione imbronciata e severa, che a tratti però, lascia il posto ad un sorriso sinceramente commosso. È anche da questi dettagli che si percepisce quanto l’apparente asprezza manifestata dalla scrittrice abbia in realtà radici molto profonde, risalenti a un’infanzia sfortunata.
Tom Hanks è bravo nell’impersonare il mai dimenticato “papà” di Topolino, un’inguaribile ottimista, affabile ed esuberante, che non potrebbe apparire più distante dal personaggio interpretato da Emma Thompson. Il suo è un ruolo chiave, in quanto se non fosse stato così tenace nell’inseguire per vent’anni il sogno di portare sul grande schermo la storia di Mary Poppins (promessa che aveva fatto alle sue figlie, da sempre appassionate dei romanzi della Travers) non avremmo mai visto il capolavoro che uscì poi nelle sale nel 1964.
Degna di nota anche la performance di Paul Giamatti, nel film autista personale della Travers, che grazie alla sua spontaneità e gentilezza riesce ad instaurare con lei un dialogo sincero.
Saving Mr. Banks nel complesso è molto godibile, soprattutto per chi ha amato i libri ed il film sulla magica tata: è emozionante ripercorrere alcune delle tappe che hanno portato alla realizzazione di un classico che si è aggiudicato ben 5 Oscar su 13 nomination. È anche interessante scoprire per la prima volta come l’adorabile storia di Mary Poppins si intrecci in realtà con quella ben più drammatica di una bambina australiana, che aveva perso il padre troppo presto e che da quel trauma non si sarebbe ripresa mai più.
Dopo la visione di Saving Mr. Banks guarderemo con occhi diversi la storia di Mary Poppins, cogliendone anche i risvolti più malinconici, sapientemente mimetizzati dal Walt Disney tra una canzone e l’altra. Ci renderemo conto di come in realtà la tata “praticamente perfetta sotto ogni aspetto” non fosse giunta in soccorso dei due bambini, ma del loro padre, che aveva perso di vista quali fossero le cose davvero importanti nella sua vita.
E ci commuoveremo anche noi, insieme a Pamela Travers, alla vista di Mr. Banks che ha riparato l’aquilone per farlo volare là, dove tutto è blu.

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