Sherlock Holmes: Gioco di ombre: la recensione di Frenck Coppola
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Sherlock Holmes: Gioco di ombre: la recensione di Frenck Coppola

Sherlock Holmes: Gioco di ombre: la recensione di Frenck Coppola

La maledizione di ogni sequel di un grandissimo successo cinematografico è quella di non riuscire mai a raggiungere i grandi fasti del predecessore, nella storia tanti sequel hanno fallito miseramente, ma Sherlock Holmes 2 ha sfatato in parte il mito.
Dico in parte perchè in fin dei conti il primissimo capitolo due anni fa non ha soltanto messo d’accordo pubblico e critica, ma ha letteralemte cambiato il modo di vedere un grande mito della letteratura inglese.
Sherlock Holmes è passato da topo di biblioteca, amante del mistero e mago dell’investigazione a supereore, un genio capace di saper combattere, sparare, distruggere il male con tutto le possibili armi a disposizione, insomma un McGiver misto a Rambo il tutto senza storpiare il suo fascino inglese.
Il merito manco a dirlo è del trio delle meraviglie composto da quel genio di Guy Ritchie alla regia e Robert Downey Jr e Jude Law come protagonisti, insieme hanno letteralmente mopolizzato il genere mistery degli ultimi anni.
In questo secondo capitolo Ritchie non ha fatto altro che aggiungere ad un quadro pressochè ottimo un pizzico di azione in più riuscendo a dare più brio al titolo, ma allo stesso tempo togliendo un pò del classico mistero col risultato di allontanarsi troppo dall’originale Sherlock Holmes.
La lotta col villain di sempre di Holmes, Moriarty, a mio avviso, avrebbe dovuto avere più centralità senza perdersi troppo in spettacolarità che alla lunga ha finito per danneggiare una trama altrimenti perfetta.
L’inserimento di un personaggio come quello della misteriosa zingara (Noomi Rapace) è riuscito in parte a colmare il taglio di mistero nel film, ottimo poi il finale che ridà lo splendore di sempre al personaggio riuscendo a tornare nei binari della storica letteratura da cui Holmes proviene.
Il cast è come sempre il fiore all’occhiello del franchise, Robert Downey Jr non smette di stupire con un maestria unica, il suo talento spazia dalla comicità alla fisicità di molte azioni non disdegnando un fisico ancora da ragazzino, il suo fascino fa il resto.
Jude Law ancora una volta si conferma la spalla di Downey Jr perfetta, il belloccio per eccellenza che si trasforma perfettamente nell’utilissimo amico fidato di Holmes, anche per lui una comicità innata ed un talento nel tenere testa al compagno molto più titolato di lui.
Una voce forse non proprio positiva arriva dalla scelta di Jared Harris nel ruolo del Professor Moriarty, da questo personaggio infatti ci si aspettava un carisma molto pronunciato, non a caso si parla del villain per eccellenza di Holmes, non che manchi di bravura Harris, ma le voci in passato che su Daniel Day-Lewis nel ruolo avrebbero dovuto aver un seguito.
Un piccolo appunto anche per Noomi Rapace, oramai dopo aver stupito tutti nella trilogia svedese tratta dal romanzo Millennium, sta pian piano raggiungendo livelli sempre più alti, in questo film si limita ad un piccolo ruolo, ma pur sempre fondamentale, a breve la vedremo protagonista in Prometheus di Ridley Scott e son sicuro che ne vedremo delle belle.
Gli effetti speciali in Sherlock Holmes 2 sono di ottima fattura, esplosioni e combattimenti sono ben visualizzati, di grandissima classe è la scena della fuga nella foresta con un ottimo slow motion questa si può dire essere la punta più alta in un magnifico affresco visivo.

In conclusione il film sembra essere di prima occhiata molto migliore del primo capitolo, ma purtroppo deve fare i conti con i fan storici dello Sherlock Holmes originale, la trasformazione è troppo vistosa è questo non può che danneggiarli.
Il titolo oramai è divenuto un evento che attira ogni target di pubblico, nella mia sala tanti bambini, e per questo non posso che consigliare di conseguenza la visione di Sherlock Holmes: Gioco di Ombre praticamente a tutti.

Frenck

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