Anche questo (speriamo non ultimo), episodio di Sherlock Holmes, come il primo non lascia indifferenti. Gli appassionati di Conan Doyle sicuramente avranno trovato in Robert Downey J. una giusta reincarnazione e chi non ha mai letto neanche un’avventura di S.H. sono certa desidererà farlo dopo aver visto questo film così coinvolgente e appassionante. Perchè Sherlock Holmes non è solo un film, ma un’ avventura tutta da vivere, è un fenomeno che lentamente e senza troppo rumore si è insinuato tra i grandi fenomeni cinematografici destinati a durare per sempre. Il film dura poco più di due ore, del tutto godibili, ed ha una sottile vena drammatica che non si percepiva nel primo episodio: è il senso del pericolo che quì ci mostra tutta la vulnerabilità di Mr. Holmes. E questa percezione tiene col fiato sospeso fino alla fine, interrotta quà e là da una comicità controllata, tipicamente inglese e da momenti di grande azione, tipicamente hollywoodiani. “Bravo!” direbbe S. Holmes a G. Ritchie per aver ricreato un nuovo personaggio più umano e reale, più adorabile e affascinante di quanto non abbia fatto sir C. Doyle. E a un regista così si può perdonare anche un finale così poco credibile e romanzato…!
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