Single ma non troppo: la recensione di Maria Laura Ramello
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Single ma non troppo: la recensione di Maria Laura Ramello

Single ma non troppo: la recensione di Maria Laura Ramello

Come viene rappresentata la liberazione sessuale (femminile) nel 2016?
Per stereotipi. Maschili.
Nell’immaginario Hollywoodiano la ragazza che “sa come essere single” (il titolo originale del film è How to be single), emancipata, padrona della propria vita e del proprio corpo, trascorre le notti in casa di uomini rimorchiati al bar, pronta a scappare prima di fare colazione.

E così fa Robin (strepitosa Rebel Wilson). Ma a stemperare i toni e a portarci fuori dal terreno Trainwreck (al punto che di Judd Apatow rimane solo la moglie) arriva la nemesi Alice (Dakota Johnson), classica ragazza casa-fidanzato (fisso). Curiosa di assaporare quel tipo di libertà che non ha mai avuto, però, Alice si separa dal compagno di una vita e si trasferisce dalla sorella maggiore Meg (Leslie Mann, la già citata moglie di Apatow).

Single ma non troppo (sorvoliamo sul titolo italiano) è una divertente commedia non romantica. Il Sex and the City della classe media, quella che non può permettersi nemmeno una connessione internet in casa, figuriamoci un paio di Jimmy Choo.
Agli sceneggiatori Abby Cohn e Marc Silverstein e al regista Chirstian Ditter va il merito di aver saputo confezionare un potpourri innocuo, privo di ogni vanità autoriale, che fila liscio senza cadute di stile, né climax sorprendenti.

Leggi la trama e guarda il trailer.

Mi piace: la semplicità della narrazione.

Non mi piace: la rappresentazione della liberazione sessuale femminile.

Consigliato a chi: vuole trascorrere una serata piacevole, in compagnia delle amiche.

Voto: 3/5

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