Ieri sera ho fatto una super cavolata, sono andato a vedere un film horror.
E non dipende dal fatto che il film fosse più o meno brutto, ma da una delle mie inconfessabili verità: sono un fifone (la seconda la confesserò solo sotto tortura). Ebbene si, gli horror mi mettono paura. E’quello che devono fare direte voi.. siiii, ma la differenza sta nel fatto che con me il regista non deve mettere troppo impegno. Per intenderci, sono molto suscettibile a rumori improvvisi, ombre, occulto e creature di vario genere, anche se appaiono in un momento tanto ovvio da poter spaventarsi sulla fiducia. Non mi posso definire un gran patito né professionista dell’horror quindi il mio giudizio sarà in base a quanto, e non “se”, attenzione, mi sono spaventato.
Mi sono fatto attrarre da “Sinister”, un film scritto e diretto dallo statunitense Scott Derrickson. Chi è? Il regista di “The exorcism of Emily Rose”. Chi sarebbe meglio non fosse? Colui che ha proposto un terribile remake di “Ultimatum alla Terra”, una voragine nera nella carriera di Keanu Reeves.
Scott torna dopo 4 anni dietro la macchina da presa per girare questo “sinistro” horror movie.
Sono stato colpito anche dal grande nome scelto per il ruolo del protagonista, il quasi scomparso Ethan Hawke, visto l’ultima volta nei panni di un succhiasangue elegante in “Daybreakers – L’ultimo vampiro”. A me il ragazzo prodigio de “L’attimo fuggente” è sempre piaciuto molto e lo ricordo con ammirazione in “Training Day” al fianco di Denzel, ma non riesco mai a capire se la carriera di questi grandi attori sia in procinto di prendere una brutta piega quando appaiono negli horror. Della serie “Oh, ormai gli offrono solo più pellicole di serie B”. Vero è che non bisogna per forza finire in un blockbuster per dare prova di essere grandi attori, quindi quella di Ethan può rappresentare semplicemente una scelta. (Anche Jessica Chastain dopo il successo di “Zero Dark Thirty” sta per uscire al cinema con il terrificante “La madre”).
A proposito, quanto mi mancano i Blockbuster, quei rimpiazzi stile supermarket color arancione brillante non si possono vedere. By the way.
“Sinister” racconta la storia di Ellison Oswalt, scrittore di libri di cronaca nera basati su fatti realmente accaduti. A dieci anni dalla pubblicazione del suo più grande successo, Ellison è progressivamente caduto nell’anonimato, e decide di trasferirsi a King County insieme alla moglie e i due figli per scrivere una nuova storia. Indaga sulla tragica impiccagione di una famiglia, ad eccezione della figlia più piccola, scomparsa senza lasciare traccia. Naturalmente con tutte le case che esistono, sceglie la villetta che costa meno, e indovinate qual è? Già, proprio quella dove è avvenuto il fattaccio.
In solaio trova una scatola contenente alcuni snuff movie (gergo nato dal porno per definire filmini di torture o simili che culminano con la morte, Wikipedia docet). A questo punto chiunque avrebbe sporto denuncia alla polizia e se la sarebbe fatta sotto , invece lui no, perché è uno scrittore figo di cronaca nera e avrà pensato “che botta di culo, chissà come mai nessuno li aveva mai trovati in una casa vuota e sfitta”… Si accorgerà presto che le sue indagini risveglieranno una creatura appartenente al mondo dell’occulto.
Il film secondo me non è brutto, fa prendere alcuni spaventi da sobbalzare sulla sedia, merito della colonna sonora e delle immagini molto cupe che giocano sulla paura primordiale dell’essere umano, la paura del buio. La storia inizialmente è molto intrigante. Lo scrittore che vede scomparire il proprio successo e la propria fama, non riesce a farsene una ragione ed è disposto a fare rinunce e rischiare pur di tornare a condurre la vita che aveva. La sua famiglia è piena di interessanti spunti su cui si sarebbe potuta creare qualunque storia alternativa e poi ci sono gli snuff movie, davvero molto inquietanti. Ma poi la pellicola si perde in una storia trita e ritrita, la comparsa del demone. Non se ne può più. Credo che la filmografia abbia dato fondo a tutti i libri di esoterismo esistenti al mondo, li hanno evocati tutti ormai. Mancano solo il fantasma di Dodo de “L’albero azzurro” o il demone di Luke Perry…ah è ancora vivo? Errore mio.
Il finale è decisamente scontato. Un peccato perché si rovina una buona trama di partenza e negli ultimi 20 minuti non basta più lo stratagemma delle “improvvise incursioni in primo piano” per far paura..cioè, con me basta ma abbiamo appurato che sono un caso a parte.
COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)
-Non esiste film horror che si rispetti senza una casa con un solaio
-Io e la moglie di Ellison abbiamo in comune un mobile cinese…saranno tutti uguali?
-Negli horror se buchi un muro, urli, cadi, sbatti una porta e hai bisogno di aiuto, non si sveglia MAI nessuno.
-Gli americani hanno sempre una mazza da baseball in casa, e la userebbero per picchiare qualunque cosa.
-Far funzionare una Super8 ed editare le pellicole è un gioco da ragazzi con il kit del piccolo videoamatore.
-I demoni hanno tutti dei nomi stupidi e rompono il cazzo a partire dal Medioevo (periodo inutile nella storia dell’umanità)
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