Solo Dio perdona: la recensione di tomalv
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Solo Dio perdona: la recensione di tomalv

Solo Dio perdona: la recensione di tomalv

Era il 2005 quando il giovane danese Winding Refn scosse il cinema con la trilogia di “Pusher”,ritratto underground allucinato del mondo della droga e dei relativi traffici. Fu però nel 2008 con “Bronson” che iniziò la parabola ascendente di uno dei più grandi talenti attualmente sulla piazza: il suo cinema è intriso di vendetta,di violenza, di solitudine e caratterizzata da eleganti messe in scena. Fu però Ryan Gosling nel 2011 a proporre all’amico regista un nuovo folle progetto che si rivelerà il suo film di culto in tutto il mondo: sto parlando di “Drive”,pellicola gioiello sul cinema e la musica “pop”. Da allora milioni di cinefili trepidanti hanno accompagnato con entuasiasmo l’annuncio del ritorno della coppia Refn-Gosling in “Solo Dio Perdona”,girato interamente a Bangkok in Thailandia. Se però pensate che questo film sia l’ideale sequel, rimarrete profondamente delusi. Chi conosce il regista danese sa che “Drive” era un film su commissione,mentre “Solo Dio Perdona” no. Realizzato con un budget dieci volte inferiore, questo lavoro si concentra sul complesso epidico tra Julian (Ryan Gosling) e sua madre Crystal (un’inedita Kristin Scott Thomas in versione dark lady),assetata di vendetta per l’uccisione del figlio maggiore Billy. Il ritratto di Julian è quello di un giovane di poche parole, un antieroe immobile,frustrato,succube della madre che però è costretto a fronteggiare,per volere della stessa, un ex poliziotto,misterioso angelo della vendetta che opera secondo la legge biblica del “taglione”. Il film non piacerà a molti,ma bisogna dare atto a Refn (qui non al suo massimo) che la sua messa in scena è ambiziosa,elegante e raffinata: la fotografia è gioia per gli occhi in ogni inquadratura, la direzione delle luci è sublime scandita da neon rossi e blu, i dialoghi sono ridotti all’osso e la recitazione è composta prevalentemente da sguardi glaciali e provocatori. Per questo credo che non solo Dio debba perdonare qualcosa a Refn…

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