Sono il Numero Quattro: la recensione di Frenck Coppola
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Sono il Numero Quattro: la recensione di Frenck Coppola

Sono il Numero Quattro: la recensione di Frenck Coppola

Serata dedicata alla fantascienza questa di stasera, dove spopolano nelle sale gli osannati titoli per le nomination agli Oscar 2011 come Il Grinta, Il Cigno Nero e Un Gelido Inverno, io vado completamente controcorrente scegliendo un titolo potenzialmente da saga cinematografica di successo come Sono il Numero Quattro diretto da D.J. Caruso basato sul romanzo di fantascienza scritto da Jobie Hughes e James Frey con lo pseudonimo di Pittacus Lore, I Am Number Four sarà il primo di sei romanzi in uscita prossimamente.
Partendo dal fatto che dopo la delusione cocente della trasposizione scadente di un altro romanzo come Twilight, capace soltando di attirare orde di teenagers, ero molto didubante sul titolo, ma ciò che ha spostato l’ago della bilancia verso la visione questa sera è stata la presenza dietro la macchina da presa del regista, D.J. Caruso per niente vicino al popolo dei teenagers, nel suo curriculum infatti film thriller ad alto tasso adrenalinico come Eagle Eye e Disturbia, film che hanno stupito per la loro originalità e interessato un target di pubblico molto più adulto, Sono il Numero Quattro pertanto ha goduto di una trama condita da teenager, ma per un pubblico di adulti, il che non è poco.
Giovane e con molto talento il cast al suo interno, con due lanciatissimi promettenti attori come Alex Pettyfer e Teresa Palmer ed un sempre più maturo Timothy Olyphant, apprezzato da molti osannato da tanti, oramai sempre più presente nei progetti Hollywoodiani del futuro, nel cast non figurano nomi di grande valore, ma questa è una costante per un film che punta a creare una lunga saga cinematografica.
Non avendo letto il romanzo difficilmente posso dare un parere della qualità della trasposizione, ma posso dire di sicuro che cinematograficamente parlando il film ha una trama con un ritmo molto tranquillo all’inizio, ma man mano che il tempo passa diventa sempre più incalzante fino al finale incandescente che da quel senso di soddisfazione per chi paga il biglietto per vedere un film di fantascienza coi fiocchi, chiaramente vedere soltanto questo capitolo comporta un senso di vuoto, perchè il film si presenta come primo di una lunga serie in tutte le sue sfaccettature infatti si nota che l’universo narrativo intorno al film è veramente vasto, insomma c’è ancora molto da raccontare, ma quello raccontato stasera è ben strutturato e presentato al pubblico.

Ottimi gli effetti speciali, per la verità usati col contagocce nella prima parte del film, ma saggiamente conservati per la seconda, scelta a mio parere usata per non dare al pubblico quel senso di confusione che spesso nei film fantascientici si viene a creare, in Sono il Numero Quattro gli effetti speciali sembrano coccolarti dal primo momento e tenerti in piena tranquillità per stenderti dalla metà del film in poi, belle alcune canzoni scelte per la colonna sonora, in alcuni momenti sembra di assistere ad una puntata dell’acclamato Dawson’s Creek, con scene di baci accompagnati da melodie caratteristiche della serie tv.
In conclusione Sono il Numero Quattro sembra avere pochi punti deboli, a parte il titolo che non aiuta di sicuro il pubblico a sceglierlo senza aver visto un trailer o aver letto il romanzo, risulta infatti poco coinvolgente, in Italia purtroppo credo che non andrà molto bene, anche perchè lo stesso romanzo non è molto conosciuto da noi e poi perchè Twilight sembra aver stregato tutti senza lasciar spazio ad altre saghe, spero di sbagliarmi e dare una mano ai miei lettori e spingerli a vedere questo film sperando che in Usa vada bene cosi da convincere i produttori a far partire il progetto per il secondo film tratto dal secondo romanzo della serie intitolato The Power of Six in uscita per agosto 2011.

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