Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata: la recensione di Gabriele Ferrari
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Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata: la recensione di Gabriele Ferrari

Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata: la recensione di Gabriele Ferrari

Difficile esprimere un’opinione sensata su un prodotto come Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata. Quasi-remake di un “thriller spazzatura” (la definizione è della critica dell’epoca, non nostra) datato 1985, che omaggiava Brian De Palma raccontando la Milano da bere di quel decennio di eccessi, L’ultima sfilata arriva quando ormai il nome “Vanzina” è diventato sinonimo di panettoni, pandori, cocomeri e altre amenità alimentari collegate alla sala cinematografica. Intreccio, regia, estetica e recitazione si adeguano, ventisei anni dopo, a queste etichette: abbandonato il soprannaturale (nell’originale c’erano due gemelli telepatici, per intenderci), L’ultima sfilata è una parata di luoghi comuni del thriller. C’è lo stilista omosessuale con l’amante belloccio che forse lo tradisce, l’ingenua modella che arriva dalla Svezia (ma parla come se abitasse a Trastevere da sempre) e scopre che il mondo della moda è fatto di droga e corruzione, ci sono un paio di omicidi misteriosi, un maniaco che ansima al telefono, un mistero da scoprire affidato alle sapienti mani del sarcastico ispettore di polizia siciliano (che però di cognome fa Malerba). Il tutto condito da una regia pasticciata, una colonna sonora pacchiana (ancora Lady Gaga?) e prove attoriali che vanno dall’appena dignitoso all’involontariamente comico. Stupisce in particolare vedere un altmaniano come Richard E. Grant (era in Gosford Park, ma anche nel Dracula di Coppola) accettare un ruolo da protagonista in un film che non è solo mal scritto e mal realizzato, ma disperatamente fuori tempo e fuori luogo.
«Cos’è una modella? Un bel vestito, e sotto il vestito niente». Ecco, qui neanche l’abito è accettabile.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La trama regge, nonostante una certa confusione; la curiosità di scoprire chi sia il colpevole c’è, è innegabile.

Non mi piace
Ci si chiede come sia possibile, nel 2011, realizzare un prodotto così grossolano sotto ogni punto di vista.

Consigliato a chi
È interessato a una parata di supermodelle che sfilano seminude in passerella.

Voto: 2/5

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