Sotto una buona stella: la recensione di Tim_DarkShadows
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Sotto una buona stella: la recensione di Tim_DarkShadows

Sotto una buona stella: la recensione di Tim_DarkShadows

Uno dei pochi autori capace di affrescare sempre in maniera intelligente e ironica il nostro Paese è Carlo Verdone, il quale pur con l’avanzare del tempo ha sempre qualcosa da raccontare attraverso sceneggiature sempre ben congeniate, e dopo aver parlato dei nostri tempi con il riuscitissimo “Posti in piedi in paradiso”, l’instancabile Carlo sforna “Sotto una buona stella”, ennesima commedia ben riuscita, con la quale cerca sempre di raccontare i tempi odierni. Come comprimaria femminile sceglie questa volta Paola Cortellesi, che dopo il deludente “Un boss in salotto”, torna con un’interpretazione spumeggiante, e a differenza delle altre protagoniste recenti delle pellicole di Verdone, la Cortellesi riesce a entrare particolarmente in sintonia con il suo regista.

Federico Picchioni è un broker divoriziato e di successo, che ormai si è creato una nuova vita nella quale non ha rapporti coi due figli. Dopo uno scandalo finanziario Federico si ritrova sul lastrico, inoltre l’improvvisa morte dell’ex moglie costringe l’uomo a convivere coi figli, non potendo mantenerli, ma questo crea un grande disagio nella sua vita quotidiana. Nel ristabilire l’ordine familiare e nella ricerca di un nuovo lavoro l’unica figura amica è la vicina Luisa, tagliatrice di teste che di notte trova lavoro ai lavoratori licenziati, con la quale stringerà un profondo rapporto che cambierà il suo mondo completamente, e dal questo rapporto Federico imparerà a donare affetto e amore, mai dati a nessuno, e riuscirà a (ri)stabilire un rapporto coi figli.

Non sarà di certo questa pellicola a fare di Carlo Verdone un rinomato autore di brillanti commedie attuali, ma questa ci dà la conferma che l’autore riesce sempre a raccontare di tutti noi, con storie sempre intelligenti. Un punto di forza di questa commedia è sicuramente la comprimaria che Verdone ha scelto, Paola Cortellesi, capace di donare malinconia e ironia al suo personaggio fornendo un’ottima prova di interprete, e anche lo stesso Verdone qui è in una veste nuova, interpretando un personaggio che gli si addice particolarmente, ma complici di una buona riuscita del film sono una comicità pulita, anche se non tutte le gag qui sono riuscite, e una storia ben congeniata, che alterna risate a momenti di riflessione più profondi. Forse non sarà la commedia più riuscita di Verdone, anzi tra le sue ultime è forse quella ad un livello inferiore, ma di certo merita la visione.

Voto: 7.5

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