Source Code: la recensione di annakiara
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Source Code: la recensione di annakiara

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L’ufficiale dell’ Aeronautica Colter Stevens si trova a far parte di un programma governativo sperimentale per sventare attacchi terroristici .Un attentato è già accaduto e ha colpito un treno per Chicago uccidendo molti passeggeri .Su quel treno c’era un uomo che si chiamava Sean Fentress un insegnate , e Colter sarà costretto a rivivere più volte gli ultimi 8 minuti di vita nel corpo di Sean fino a che non riuscirà ad individuare l’attentatore e prevenire così il prossimo attacco terroristico programmato.
Il film inizia subito nel vivo dell’ azione, non so quanto sia buona questa scelta , certo il pubblico ha lo stesso effetto del protagonista inizia a capire poco alla volta la storia e cosa sta succedendo , a caprie che noi vediamo Colter ma gli altri Sean . Colter dovrà affrontare anche i propri problemi in quegli 8 minuti scoprirà come mai lui è li ,come mai proprio lui è stato scelto per il” Source code “e quali sono i “ requisiti estremamente particolari “ per farne parte, sarà aiutato nella missione dal capitano Goodwin, e si innamorerà della compagna di viaggio Christina .
Un discreto fanta-thriller, una trama non molto articolata, con il rischio di scadere nella banalità e nel “ già visto” ma si salva abbastanza ,quello che forse lo rende così partecipativo èche ogni volta che Colter rivive gli 8 minuti questi sono sempre simili , ma mai identici, e fa si che anche lo spettatore possa percepire e rivivere quei minuti alla ricerca di particolari mettendosi alla prova per individuare l’attentatore (perché tanto che si legga un giallo o si vada al cinema a vedere un thriller , dobbiamo sempre cercare di capire prima chi è il colpevole … ma qui vi assicuro che non è semplice ) . Un programma governativo che gioca sulla memoria per sventare attacchi terroristici e crimini , cosa ricorda ?? “ Minority report “ il source code / la precrimini … certo Spielberg è Spielberg, e io devo essere sincera ho avuto qualche Dejavù ,forse non sarà condivisibile come teoria ma il punto di legame tra i due film , oltre i programmi governativi , è il desiderio di prevenire a tutti i costi ciò che in realtà non possiamo governare è molto forte , e si sente anche in questo film, la paura di non fare mai abbastanza, il bisogno di una sicurezza attiva al 100% in ogni luogo, la perdita di una normalità, della tranquillità è il vero tema di questo film. Fino a che punto può spingersi l’uomo per la propria salvaguardia , e quando arrendersi a un destino? sul finale di sicuro si poteva fare meglio, si perde molto, il clima adrenalinico e avvincente che ti catapulta nella storia all’ inizio diventa di totale rilassatezza sul finale. Buona prova anche questa volta per Gyllenhaal,anche se forse l’eccessiva presenza ultimamente lo stanno transformando in un personaggio continuemente replicato,posso essere cattiva ?? sembra uno Stefano Accorsi americano …io cmq al film darei la sufficienza !

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