Altra serata di grande action, dopo la visione dell’alien movie World Invasion, arriva oggi il turno di Source Code, prima di partire con la recensione vorrei ringraziare la redazione di ComingSoon.it per avermi omaggiato di due inviti omaggio per la visione in anteprima nazionale del film, detto questo passiamo alla descrizione dal punto di vista qualitativo di Source Code.
Nato come un thriller dal tono molto action, Source Code ha un ritmo per la prima parte del film abbastanza lento e poco scorrevole con scene, volutamente ideate da regista e sceneggiatore, troppo ripetitive, situazione che fortunatamente cambia drasticamente dalla seconda parte in poi, il regista Duncan Jones dopo aver deliziato la critica con il film Moon nel 2009, cambia completamente genere e si affida ad un cast di qualità ed uno sceneggiatore giovane dal punto di vista esperienza, ma con un potenziale da tener presente per il futuro, Ben Ripley.
Oggi parto subito dalla sceneggiatura proprio per spiegare il titolo di questa mia nuova recensione, ho accusato Source Code di peccare pesantemente di aver poca originalità, ebbene devo dare alcune spiegazioni in merito, molti di voi che sceglieranno di vedere il film in uscita il 29 aprile in tutte le sale si accorgeranno durante la visione di aver già intuito non solo l’andamento del film, ma lontanamente avranno l’impressione di aver già visto certe scene o addirittura la storia narrata risulterà molto familiare, ovviamente con un’approccio completamente differente, mi riferisco ad un film diretto da Terry Gilliam negli anni ’90, purtruppo questo dato va a spalmare la valutazione finale del film che altrimenti sarebbe stata molto più alta e apprezzata, di sicuro con questo non voglio rovinarvi l’attesa per il film, ma mettervi in guardia sull’originalità di Source Code gravemente minata dal film, che non vi cito per correttezza.
Dopo la tirata di orecchie a sceneggiatore e regista per la poca originalità, andiamo a sottolineare ora i punti positivi che fanno comunque avere una buona valutazione a Source Code iniziando dal cast formato da giovani attori, anagraficamente, tra cui un grande talento quali il protagonista Jake Gyllenhaal che tenta di risollevarsi da tempo dall’oramai bollino che lo affianca da sempre al cult Donnie Darko, Jake sta diventando un’attore maturo e capace di essere un nuovo duro di Hollywood senza disdegnare nello stesso tempo comicità e sentimento, Michelle Monaghan ha avuto negli ultimi anni un bel boom artistico, passando da semplici commedie a ruoli sempre più action, Source Code infatti è soltanto l’ultimo dei titoli action nel suo curriculum, basti ricordare Mission Impossible 3 e Eagle Eye non smettendo di stupire per la sua dolcezza interpretativa, un’altra grande attrice del presente e del prossimo futuro è senza dubbio Vera Farmiga che interpreta alla grande il ruolo di militare fredda che pian piano inizia a sciogliersi e a dare quel colpo di profondità al suo personaggio, da menzionare anche una buona prova di Jeffrey Wright in un ruolo troppo trascurato nel complesso del film, ma di sicura importanza nel proseguio del film.
Altra buona componente di Source Code sembra essere senza dubbio quella legata agli effetti speciali, non eccelsi, ma molto ben curati e sparsi nell’interità del film in maniera saggia, alcune scene spingono la potenza del film molto in alto facendo dimenticare per poco tempo che si tratta in fondo di un film diciamo troppo simile al suo predecessore degli anni ’90, manca nel film una colonna sonora di spessore, pochi momenti musicali questo fanno calare l’attenzione dello spettatore in qualche occasione, troppo rumore quando invece una bella canzone avrebbe riempito il vuoto.
In conclusione Source Code soddisfa abbastanza le richieste di un qualsiasi spettatore alla ricerca di action e thriller miscelati insieme con una spruzzatina di mistero che non guasta, il film risulta avere un target molto ampio di spettatori e questo giova molto a suo favore, il boxoffice settimanale potrebbe dargli qualche soddisfazione sempre che Thor non spazzerà via ogni contendente al primo posto.