Star Wars Episodio 1 - La minaccia fantasma 3D: la recensione di Marita Toniolo
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Star Wars Episodio 1 – La minaccia fantasma 3D: la recensione di Marita Toniolo

Star Wars Episodio 1 – La minaccia fantasma 3D: la recensione di Marita Toniolo

Quando parte il tema musicale di John Williams con il logo di Star Wars e le scritte si allontanano in profondità grazie al 3D è un tuffo al cuore. Peccato si tratti della Minaccia fantasma, il più debole degli episodi della seconda trilogia, un po’ per la sua intrinseca funzione di episodio-cornice, ma in gran parte per alcune scelte di sceneggiatura che lasciano davvero a desiderare. Inutile ripetere nei dettagli la trama di cui ci limitiamo a citare momenti e personaggi salienti: il carismatico Qui-Gon di Liam Neeson, l’ancora acerbo Obi-Wan di Ewan McGregor, la meravigliosa Amidala di Natalie Portman e l’insopportabile Jar Jar Binks (probabilmente il personaggio meno riuscito dell’intera saga) con i suo degni compari Gungan, con quella parlata ispano-veneta che fa il paio con la finto-russa del vicerè della Federazione. Tra le scene più belle, invece, ricordiamo il duello a tre tra i due cavalieri Jedi e il villain Sith Darth Maul e la gara degli sgusci, che vede vincitore un ancora piccolissimo Anakin Skywalker, sospeso tra suggestioni cristologiche e buddiste (una sorta di piccolo Kundun, ma generato solo dalla madre).

Lucas non ha approfittato della ri-uscita del film per modificarlo o inserire dei correttivi, come invece aveva fatto con la trilogia storica per renderla più compatta e allacciata all’altra, lasciando sostanzialmente intatto l’impianto narrativo. Sarebbero stati utili dialoghi che meglio spiegassero il concetto della Forza ai non adepti, se tra gli scopi di questa riedizione c’era anche quello di intercettare il pubblico dei giovanissimi. E, più in generale, si sente la mancanza di un personaggio scanzonato e irriverente come Ian Solo. Tutti gli sforzi si sono concentrati quindi unicamente sulla masterizzazione e sulla conversione in 3D, operazioni svolte – com’era ovvio – dai maghi dell’ILM attraverso un lavoro impeccabile e di grande mestiere. Agli occhi dello spettatore si offrono differenti piani di profondità e, per fortuna, sono stati evitati gli odiosi ed effettistici “pop up” di cui spesso il cinema di puro intrattenimento abusa.

Dal punto di vista tecnico l’operazione è perfettamente riuscita, grazie soprattutto a una rimasterizzazione sapiente e a un ravvivamento del colore che dà nuovo smalto alla pellicola; da quello drammaturgico avremmo auspicato più coraggio, per motivare un’operazione che, così com’è, suona più come puro marketing che omaggio a un culto intramontabile.

Leggi la trama e guarda il trailer

Mi piace: il lavoro di masterizzazione e conversione in 3D effettuato con grande perizia dai maghi dell’ILM. I diversi piani di profondità degli oggetti nello spazio.

Non mi piace: la mancanza di coraggio (o forse di voglia) nel modificare lo sviluppo narrativo in funzione dei non adepti

Consigliato a chi: agli amanti della saga e ai giovanissimi appassionati di fantascienza che desiderano accostarsi al culto di Star Wars dal suo inizio

Voto: 3/5

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