“Quando qualcuno ti offre la mano, non ti sta solo invitando a ballare, ti sta chiedendo di fidarti di lui. E per magia nasce quella complicità che ti fa mettere a nudo un piccolo pezzo della tua anima…”
Street Dance 2, uscito nelle sale il 18 Aprile, non è solo l’ennesimo film sul ballo, ma una vera e propria sfida in fatto di fusione di stili, uscendo dal mix danza classica vs. hip-hop e introducendo un nuovo e sensuale ingrediente: la latin dance.
La trama parla di Ash, o meglio secondo me di Eddie (George Sampson), il quale dopo aver salvato la situazione nel primo film anche qui sarà l’angelo custode della street dance, nel caso specifico arriva in “soccorso” di Ash (Falk Hentschel), ballerino egocentrico ma insicuro, che in un impeto di coraggio decide di sfidare l’imbattibile Vince della crew Invincible, per restare però molto deluso, battuto e umiliato. Eddie lo convincerà a non mollare e a partire insieme in giro per le più importanti città d’Europa per mettere su una crew formata dai migliori ballerini solitari del panorama europeo, per sfidare e stavolta sconfiggere gli Invincible al contest Final Clash che si terrà a Parigi.
Lungo il loro cammino incontreranno la passionale Eva (Sofia Boutella), che con il suo incredibile stile nel ballare la latin dance sconvolgerà il mondo di Ash, ispirandolo a presentare qualcosa di nuovo e mai visto al mondo della Street Dance.
A parte l’ovvio lieto fine, con la ragazza che arriva all’ultimo momento e salva la situazione nonostante il litigio col bello (ma nemmeno tanto) di turno, che ha ovviamente imparato la lezione, la trama esce un po’ dagli schemi grazie soprattutto al personaggio di Eva, che con la sua filosofia riesce a dare importanza al ballo, più che ai ballerini stessi, trasmettendo una passione travolgente che non lascia indifferente lo spettatore.
Il cast, formato soprattutto da ballerini più che attori, non risulterà forse capace di un’impeccabile recitazione ma è ben assortito e dona alle fantasmagoriche coreografie un’impronta che trasuda cultura hip hop da chi la porta davvero nel cuore ogni giorno fuori dalla pellicola. Ma mi piacerebbe dare più spazio ai protagonisti che, seppure risultino sconosciuti ai cinefili, non lo sono poi tanto per i cultori di street dance.
Troviamo infatti niente meno che Ali Ramdani, nel ruolo di Ali nel film, conosciutissimo con il nick di Lilou, fondatore dei Pockemon Crew, anch’essi presenti nel film, e vincitore di ben 2 edizioni del RedBull BC One (2005-2009), che per i profani si potrebbe definire il campionato mondiale di break dance per eccellenza; ritroviamo Stephanie Nguyen sempre nel ruolo di Steph, stavolta accompagnata dalla sorella Delphine, nel ruolo di Yo-Yo, anche lei figura importante nel mondo del breakin’, prima distiguendosi come prima donna a vincere l’Uk Bboy Championship nel 2009, e poi lavorando al fianco di artisti come Martin Solveig, Katy Perry e Madonna. Gli stessi protagonisti sono ballerini molto impegnati: Sofia Boutella, ballerina dall’età di 5 anni, ha lavorato con Madonna, Jamiroquai, Rihanna ed è stata protagonista del video postumo di Micheal Jackson, Hollywood Tonight; George Sampson invece ha partecipato come ballerino al Britain’s Got Talent del 2007 e nel 2008 ne è stato vincitore, da sottolineare la sua grande dedizione e impegno a continuare sempre a ballare, anche col sostegno della sua crew A2AA (Access to All Areas), nonostante la sua malattia, il Morbo di Scheuermann, che come lui stesso ha affermato però “non è così male” almeno finchè il suo medico dirà che può continuare a ballare. In ultimo ma non ultima, l’italiana Elisabetta Di Carlo, nel ruolo della tatuatissima e sensualissima Bam Bam, conosciuta col nick di Betty Style, che nelle sue “pellegrinazioni” statunitensi ha lavorato con artisti come Ludacris, Ciara, Jamiroquai e Jermaine Brown, costruendosi una meritata carriera nel mondo della danza.
Sempre italiano, o meglio italo-scozzese, è l’unico attore veterano del cast: Tom Conti, volto probabilmente noto non ai giovanissimi ma ai cultori del cinema anche in bianco e nero, Conti infatti calca la scena sin dagli anni ’50, nell’83 rischia perfino un Oscar come miglior attore protagonista e nello stesso anno lavora al fianco del cantante/attore David Bowie in Merry Christmas Mr. Lawrence. In Street Dance 2 interpreta Manu, zio di Eva, e sentendolo parlare si capisce da dove lei abbia imparato la passione per la vita e per il ballo, è anche il lato più comico del film, specialmente quando mette alle strette Ash, insomma un personaggio davvero piacevole.
E’ grazie anche a lui che il genere della latin dance viene “rispolverato” e fatto apprezzare in questo film, come non avveniva dal tango mozzafiato di Antonio Banderas in “Ti va di ballare?” ma qui il concetto di fusione tra mondo latino e mondo hip hop è molto più marcato e riesce a coinvolgere anche lo spettatore più profano. Considerando solo i 3 protagonisti però, Falk Hentschel, attore già comparso in qualche serie come CSI o nel film Innocenti Bugie, sia come prestanza sia come personalità, arriva solo secondo o forse terzo, messo in ombra prima di tutto dalla anticonvenzionale bellezza di Sofia Boutella, che quando balla lascia davvero senza fiato pur cimentandosi in un genere, la latin dance, che non è il suo, ma se non si va a leggerne la biografia nessuno lo direbbe mai, e dalla simpatia del giovane George Sampson.
Per quanto riguarda il 3D è davvero ben strutturato, nitido e luminoso, forse non colpisce tanto quanto quello di Step Up 3, ma ottiene comunque il risultato desiderato. Il film nel complesso è un buon risultato, trama non troppo originale ma che regge, ambientazioni mozzafiato, coreografie mirabolanti, personaggi carismatici e una regia che riconferma, e se possibile aumenta, il successo del primo film.
Insomma se siete amanti del genere vi consiglio di andarlo a vedere, vi farà venire voglia di ballare!
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