una sola parola per definire questo film: confuso!!!!!!!!!!!!
questa è la storia di Baby doll, mandata in un ospedale psichiatrico dopo la morte della mamma dal patrignio, si passa successivamente ad una duplice rappresentazione della realtà, rispettivamente il bordello e la versione supereroe, nei quali lei tenta di scappare da li ,assieme ad un gruppo di pazienti.formalmente è un film buono, musica trascinante, scene di lotta travolgenti, ma personalmente ho trovato un po’ confuso e fracassone il passaggio da un livello di realta’ all’altro, introdotto a livello narrativo dal gioco di ruolo della psicologa Carla Gugino. molto bello il messaggio di fondo: nella vita si deve lottare sempre, siamo noi che abbiamo le armi per poter fare tutto nella nostra vita. si potrebbe chiudere con una frase di Nelson Mandela: io sono il padrone del mio destino, il capitano della mia anima.