Sucker Punch è un film riuscito a metà. Da una parte devo ammettere che Snyder è uno dei registi più visionari degli ultimi tempi, capace di rendere le sue opere originali. Dall’altra devo proprio dire che il contenuto della pellicola non mi ha proprio convinto.
L’idea di basa c’era ed era anche buona, e Snyder fa un ottimo lavoro all’inizio, avvolgendoci nella triste realtà di BabyDoll e il suo ingresso nel manicomio. Le scene dell’ospedale sono fantasiose e colorate, ma il regista compie il passo falso quando ci introduce nei mondi immaginari creati dalla giovane ragazza.
Quest’ultima salta, combatte, spara, uccide assieme alle sue amiche, rendendo il film un giocattolone fracassone che raggiunge i limiti di Transformers.
E così la pellicola diventa tristemente noiosa, ripetitiva e poco sensata, fino all’insoddisfacente conclusione.
Meno male che sul piano recitativo andiamo meglio: Emily Browning è brava e convincente, le due sorelle Abbie Cornish e Jena Malone sono straordinarie, ma non viene dato il giusto spazio alle altre due guerriere, interpretate da Vanessa Hudgens e Jamie Chung.
Sucker Punch è, quindi, un prodotto riuscito a metà. Zack Snyder è dotato di talento e fantasia, ma a mio parere non utilizza le sue qualità nel giusto modo.